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A L’Aquila boom di parti in acqua per l’ospedale San Salvatore

A L’Aquila boom di parti in acqua per l’ospedale San Salvatore

L’AQUILA, 12 gennaio – Soffitto stellato, luci soffuse e un filo di musica che, a seconda dei gusti, spazia da Mozart a Vasco Rossi. Ed un’equipe d’eccellenza guidata dal professore Gaspare Carta, da poco riconfermato ai vertici nazionali dell’Aiug (associazione italiana di urologia ginecologica). Un’eccellenza che nel 2016 ha portato ben 80 donne a chiedere di poter accedere al parto in acqua, opportunità offerta dall’ospedale San Salvatore alla quale però hanno potuto accedere solo in 30 per questioni mediche.

L’aspirazione di far nascere in acqua il proprio bambino, opportunità offerta solo da pochi ospedali in Abruzzo, viene infatti filtrata da un’accurata analisi medica. Solo se si passa il vaglio degli specialisti del reparto di ostetricia e ginecologia, teso a salvaguardare la salute della partoriente e la sicurezza della nascita, la donna può  accedere  questa tipologia di parto.

“Nel corso del 2016 sono state 30 le donne col pancione che, al reparto di ostetricia e ginecologia del San Salvatore, diretto dal prof. Gaspare Carta, hanno realizzato il sogno di dare alla luce un figlio con queste speciali modalità – spiega la Asl in una nota – Lo scorso anno, nella lista delle donne che coltivavano questo desiderio, c’è stata anche una quota proveniente dal Lazio, soprattutto dalla Ciociaria, a ribadire la capacità del reparto aquilano di attirare con la sua qualità utenza da fuori regione”.

A costituire un ulteriore punto di forza del blocco materno infantile del San Salvatore, il reparto di neonatologia diretto dalla dottoressa  Sandra Di Fabio che, in stretta sinergia con ostetricia, assicura ogni anno oltre 100 trattamenti a beneficio dei bambini nati prematuri che necessitano di un’assistenza specifica.

Inoltre, a dicembre scorso, l’ospedale ha provveduto a sistemare anche l’arredo della terza sala parto che adesso, al pari delle altre due, è  rifinita con colori, luci, tende ed altri particolari pensati per allestire uno spazio quanto più possibile accogliente e confortevole.

La partoriente può scegliere quindi una delle tre sale parto in base alle tonalità cromatiche e alla specifica atmosfera, in un contesto studiato per cercare di sciogliere la tensione che precede l’atto della procreazione” conclude la Asl di l’Aquila che sottolinea come  “anche quest’anno, pur in presenza di un pesante calo delle nascite in tutta Italia, l’ostetricia ha mantenuto il numero di bebé sugli standard consueti. Anche nel 2016, infatti, il numero di parti ha superato la soglia dei mille, attestandosi a quota 1.017“.

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