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Abruzzo, secondo il Cresa prosegue la ripresa del manifatturiero. I dati del IV trimestre del 2016

Abruzzo, secondo il Cresa prosegue la ripresa del manifatturiero. I dati del IV trimestre del 2016

L’AQUILA, 15 maggio 2016 – Prosegue la fase di ripresa dell’industria manifatturiera abruzzese. Almeno secondo l’indagine congiunturale del Cresa relativa al IV trimeste 2016 e che ha preso in esame un campione  di 464 imprese con almeno 10 addetti. In particolare, l’attività produttiva ha registrato un aumento del +2,8% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, aumento scaturito da dinamiche positive ascrivibili principalmente alla metalmeccanica, alla lavorazione di minerali non metalliferi e all’intero comparto tradizionale (alimentare, tessile-abbigliamento, legno) mentre contrazioni marcate dell’attività si registrano nella chimico-farmaceutica, nei mezzi di trasporto, nell’elettronica.

Sempre secondo il Cresa gli ordinativi, nel complesso, hanno mostrato oscillazioni piuttosto modeste, con il segno meno per quanto riguarda il livello nazionale e con uno 0, 5 per quanto riguarda gli ordini dall’estero.

Tra i dati col segno più anche quello relativo all’occupazione, che fa registrare un +1,9 per cento rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, anche se si tratta prevalentemente di occupazione precaria.

“Se si considera la media annua la produzione industriale risulta aumentata in aggregato del 4,6% rispetto al 2015 – spiega il Cresa –  Confermando tendenze già note, sono state ancora le imprese con più di 250 addetti a trainare il sistema produttivo regionale (+8% rispetto al 2015) ma è il consolidamento della ripresa delle imprese di minori dimensioni a richiamare le maggiori attenzioni. Nell’ultimo trimestre del 2016 gli ordini dall’estero rivolti alle piccole imprese sono cresciuti del 3,3, pur scontando un decremento di quelli domestici, accompagnati da un aumento delle vendite destinate ai mercati internazionali. Per le imprese di minori dimensioni il 2016 si è concluso con un risultato complessivo superiore a quello dell’anno precedente”.

Sempre negli ultimi mesi del 2016  l’attività produttiva delle medie imprese, quelle comprese tra i 50 e i 249 dipendenti è tornata a crescere (2,3%) dopo una fase alterna di relativo ristagno.

“La dinamica occupazionale – continua il Cresa – non è stata particolarmente brillante ma sembra essersi definitivamente portata in territorio positivo, lasciando intravedere segnali incoraggianti di una effettiva inversione di tendenza. Questo dato andrebbe approfondito ma nel suo complesso va interpretato positivamente poiché fa seguito ad una tendenza declinante durata oltre sette anni. L’intonazione moderatamente negativa che caratterizza il clima d’opinione degli imprenditori appare concentrata in alcuni settori. Rispetto ai mesi precedenti alcuni orientamenti si sono rovesciati. Prevalgono aspettative pesantemente negative in diversi comparti: legno-mobili, lavorazione di minerali non metalliferi, farmaceutica, non totalmente compensate da quelle in senso contrario che prevalgono fra gli operatori dell’elettronica, dei mezzi di trasporto, del tessile. In realtà, questa mutevolezza di giudizio non è una novità, è stata rilevata nel corso di tutto il 2016 e rende di difficile interpretazione le risposte offerte dagli imprenditori relativamente a questa variabile”.

Tra i dati resi noti dal Cresa anche quelli divisi per comparto e relativi al secondo semestre del 2016 

In particolare, per quanto riguarda i dati relativi alla imprese edili il secondo semestre del 2016 rispetto all’analogo del 2015, ha fatto registrare un lieve aumento della produzione ( +0,8% ) e del fatturato  (+0,9%)  a fronte di un calo delle commesse  (-1,8% ). L’occupazione ha invece registrare un +5,9 per cento, con le previsioni generalmente pessimistiche ad eccezione delle grandi imprese.

Per quanto riguarda invece le imprese commerciali , secondo il Cresa, “l’andamento è nel complesso in calo. Le imprese della grande distribuzione e quelle con più di 49 addetti mostrano maggiore resilienza, le piccole e il commercio al dettaglio minore capacità di fronteggiare la crisi. Nonostante tutto, il buon andamento dell’occupazione parla di una settore nel complesso vitale. Le previsioni a 6 mesi sono ampiamente pessimistiche”. Nello specifico il fatturato nel secondo semestre del 2016 ha fatto registrare un -2,6 per cento, i prezzi di vendita -0,7 e i costi totali un +0,5. L’occupazione si è fermata a +0,8.

Infine per quel che concerne le imprese artigiane “fatturato e  ordini diminuiscono su base semestrale e annua, in particolare per le imprese di servizi alle persone. L’occupazione aumenta, soprattutto nelle imprese delle costruzioni. Le aspettative sono negative per fatturato e occupazione“. Per quanto riguarda i principali indicatori il secondo semestre del 2016 ha fatto registrare un -1,8 di fatturato, un -1,4 di ordini totali e un +3,8 per l’occupazione.

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