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Abruzzo, trasporto pubblico locale: la Cgil contro i provvedimenti della Regione

Abruzzo, trasporto pubblico locale: la Cgil contro i provvedimenti della Regione

TERAMO, 11 maggio – Le ultime decisioni della Regione Abruzzo sui trasporti andrebbero di fatto a sacrificare le aree interne, con ripercussioni negative soprattutto sulla tratta Teramo-L’Aquila-Roma, non inserita nell’ultima delibera di giunta regionale tra i servizi minimi essenziali e dunque destinata, se nulla dovesse cambiare, ad essere trasformata in servizio commerciale con ripercussioni negative su numero di corse e costi. E questo con gravi disservizi per i numerosi pendolari che ogni giorno si muovono per lavoro verso la Capitale. Un tema, quello dei trasporti, che questa mattina è stato al centro di un incontro organizzato dalla Filt Cgil nella sala consiliare della Provincia. Incontro al quale hanno partecipato anche i diversi candidati sindaci.

Sul tavolo le numerose criticità del trasporto pubblico locale in Abruzzo, a partire da quelle relative al riparto delle risorse tra le varie regioni.

“Negli ultimi mesi la Regione ha assunto tutta una serie di provvedimenti sul trasporto pubblico locale che per noi sono estremamente negativi – ha sottolineato Luigi Scaccialepre, della Filt Cgil – Di fatto si vuole trasformare un servizio protetto e regolato in un sistema dove tutto è lasciato alle convenienze del mercato, che molto spesso con coincidono con le esigenze di cittadini e lavoratori”.

Il decreto Madia ha infatti introdotto  nuove norme per i trasferimenti di risorse e i criteri di riparto del fondo nazionale tra le Regioni, con un 10 per cento di quel fondo assegnato sulla base dei proventi complessivi del traffico e del loro incremento.

“In questo senso potremmo farcela migliorando il servizio e diminuendo l’evasione rispetto al pagamento dei biglietti – ha spiegato Scaccialepre – ma se l’ultima delibera di giunta regionale non dovesse essere modificata e i servizi su Roma non dovessero essere più conteggiati sui servizi minimi essenziali, allora questo discorso verrebbe a cadere”.

Tra le decisioni assunte dalla Regione rispetto al decreto Madia e fortemente contestate dalla Cgil quelle relative alle modalità di affidamento del servizio.

“Il decreto Madia prevede che si possa andare all’affidamento del Tpl o attraverso gara, con il bando da deliberare entro il 30 dicembre 2018 – ha sottolineato il segretario generale della Cgil Abruzzo Sandro Del Fattore – o con l’affidamento in house entro il 3o settembre del 2018. La Regione ha scelto l’affidamento in house. Ora noi vogliamo chiarire che la Cgil è d’accordo per l’affidamento in house, quello che non condividiamo sono le modalità con cui intendere procedere a questo affidamento. Intende infatti affidare tutti i servizi commerciali del servizio pubblico locale alla Sangritana, una società che in riferimento al decreto Madia andava chiusa”.

 

 

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