Pescara
Stai leggendo
Acqua non potabile a Pescara, è scontro Aca-Asl. I medici: “Nessun pericolo per la salute”

Acqua non potabile a Pescara, è scontro Aca-Asl. I medici: “Nessun pericolo per la salute”

PESCARA, 6 ottobre – E’ giallo sulla potabilità dell’acqua a Pescara. Dopo i divieti che hanno riguardato diverse scuole e numerose fontanelle cittadine, oggi pomeriggio si è tenuta una riunione straordinaria della commissione comunale Ambiente, che avrebbe dovuto fare chiarezza. Si è invece assistito ad un duro scontro tra Aca e Asl, con l’azienda sanitaria che ha rassicurato i cittadini, ma ha invitato a mantenere i divieti. Lasciando dunque intatti dubbi e perplessità dei pescaresi.

La riunione di oggi pomeriggio, davanti al presidente della commisione Fabrizio Perfetto e all’assessore all’Ambiente Simona Di Carlo, è stata monopolizzata dal pesante scontro tra Aca e Asl, caratterizzato da un continuo botta e risposta tra gli esponenti dei due enti.

Il direttore tecnico dell’Aca, Lorenzo Livello, che ha rappresentato l’azienda comprensoriale insieme al presidente Luca Toro e al responsabile tecnico Lucia Bergia, ha avanzato dubbi sui metodi di rilevazione della Asl:

 “I livelli bassi di carica accertati sono dovuti all’utilizzo, da parte della Asl, di un ‘beccuccio’, strumento non conforme”.

Giorgio Robuffo e Concetta Chiola, competenti in materia per l’azienda sanitaria, hanno ribattuto ricordando le proprie competenze, previste dalla legge, e respingendo ogni forma di accusa.

Sempre gli esponenti della Asl hanno poi affermato che, in base ai rilievi, “per la legge l’acqua non risulta conforme, ma le cariche di colibatteri sono minime e non hanno nessuna pericolosità per la salute delle persone”. Tuttavia hanno suggerito di continuare a non utilizzare l’acqua finché i valori non torneranno conformi. Come a dire: secondo noi non c’è pericolo, ma sempre meglio evitare problemi. Una posizione non certo rassicurante per i cittadini.

Nel corso della riunione è stato poi annunciato che i valori sono tornati conformi nella scuola Bosco e in quella di Piazza Grue, dove c’erano solo problemi di torbidità, mentre continuano a risultare non conformi nell’istituto di via Cerulli e alla Virigilio.

I componenti della commissione hanno assistito attoniti al confronti, insistendo nel chiedere chiarezza. Toni duri da parte dell’assessore Di Carlo, che ha affermato:

“Mi assumo la responsabilità di quello che dico. Farò in modo di far ripetere le analisi dal gestore idrico di Chieti e dalla Asl di Teramo. Stiamo subendo un danno morale e non è giusto”.

L’assessore ha poi spiegato che “essendo la legge molto fiscale e restrittiva, gli enti preposti e il Comune sono obbligati a dichiarare la non conformità. Al di là delle contestazioni sulle procedure relative ai campionamenti, le cariche batteriche riscontrate, comunque – ha sottolineato – sono esigue e, a dire dei tecnici, non sono dannose per la salute. Si è creata una inutile ed infondata psicosi diffusa”.

Il consigliere comunale di Forza Italia, Marcello Antonelli, ha attaccato:

“E’ imbarazzante questo derby Aca-Asl. C’è un evidente problema di rapporti tra la società erogatrice e chi deve fare i prelievi. Abbiamo l’esigenza di fare chiarezza sulle cause che stanno determinando questa situazione. Una cosa però è chiara, di chiaro c’è ben poco”.

Il FORUM ACQUA, INACCETTABILE PING PONG ASL-ACA

Per Augusto De Sanctis, del Forum abruzzese dei movimenti per l’acqua, si è trattato di una “riunione imbarazzante, con un ping pong davvero inaccettabile tra Aca e Asl. Le idee dell’Aca ci sono sembrate piuttosto confuse, forse meglio la Asl da questo punto di vista”. 

“La questione generale – dice l’attivista – è che c’è un fenomeno in atto; rispetto all’anno scorso c’è stata un’esplosione di non conformità molto concentrate e questo è un dato oggettivo ed ufficiale. Non ci si può limitare a fare i controlli solo nelle scuole, perché quell’acqua, va anche nelle case, negli uffici e nei negozi. Quindi a campione si dovrebbe fare un numero consistente di prelievi per monitorare il fenomeno e valutare provvedimenti generali, anche blandi o di precazione. La questione, però, non può essere derubricata ad una boutade. Quanto sta accadendo ci serva di insegnamento per il futuro perché se non si fanno gli investimenti in questo settore, ma si fanno su altri probabilmente negli anni a venire vedremo anche di peggio”.

Mi sento...
Felice
0%
Orgoglioso
0%
Euforico
0%
Ok
0%
Triste
0%
Arrabbiato
100%