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Analisi del Cresa: la ripresa tira il freno

Analisi del Cresa: la ripresa tira il freno

L’AQUILA, 13 novembre – Una frenata, se non addirittura una leggera retromarcia. Quei segnali di ripresa emersi nella prima parte del 2016 si fanno deboli, tanto da rendere di nuovo negative le previsioni a sei mesi. L’indagine del Cresa sul sistema manifatturiero abruzzese nel secondo trimestre 2016, condotta su un campione di 417 imprese, evidenzia ancora un passaggio difficile per l’economia regionale.

“Nel confronto con il primo trimestre, infatti, – si legge nell’analisi del Cresa le variazioni tendenziali di fatturato totale, export e portafoglio, ordini interni subiscono un evidente rallentamento (passano da incrementi del I trimestre compresi tra il 7% e il 9% a variazioni comprese tra il -0,5% e il + 1,7%), e la produzione, sia pur in controtendenza con la media nazionale (-0,4%), fa segnare un aumento meno consistente (+4,3% contro +8,8%). Solo l’occupazione, che strutturalmente reagisce in ritardo rispetto all’andamento generale, cresce ad un ritmo più che doppio (1,7% contro +0,6%)”.

Le piccole industrie fanno registrare variazioni congiunturali positive nel complesso inferiori alla media regionale e una maggior tenuta su base annua del fatturato, dell’export e del portafoglio ordini.

Eppure non c’è fiducia e lo sottolinea anche il Cresa:

“I piccoli imprenditori manifestano le più diffuse preoccupazioni per il prossimo futuro”.

Le medie imprese evidenziano incrementi su base trimestrale e contrazioni diffuse su base annua, con la sola eccezione dell’export che sfiora il +10%. Le previsioni, buone solo per gli ordini esteri, sono meno diffusamente negative di quelle espresse dalle piccole imprese.

Rispetto al secondo trimestre 2015 le grandi imprese (almeno 250 addetti) mettono a segno consistenti aumenti della produzione, del portafoglio ordini e, nonostante la contrazione su base trimestrale, dell’occupazione; in calo è il fatturato, in particolar modo la componente estera. Le previsioni per la seconda metà dell’anno non sono positive solo per gli ordini interni.

Per quanto riguarda i territori provinciali Pescara registra nel complesso il miglior andamento e le migliori previsioni.

Chieti, dopo il ritmo incalzante del trimestre precedente, pur confermando i più elevati incrementi tendenziali di ordini estero e produzione, rallenta la ripresa su base annua, con contrazioni di fatturato estero e totale. Diffuse sono le incertezze riguardo la tenuta nella seconda metà dell’anno del portafoglio ordini interni.

L’Aquila prosegue nel suo andamento incerto, con deboli aumenti diproduzione, fatturato e occupazione e lievi diminuzioni dell’export. Migliori della media regionale le variazioni del portafoglio ordini interni, sostanzialmente stazionarie le commesse dall’estero. Il clima di opinione è negativo.

Teramo conferma i segnali di fragilità diffuse , con diffuse lievi variazioni su base annua il di segno positivo e negativo e un andamento più marcatamente crescente dell’export e decrescente degli ordini esteri. Gli operatori esprimono il più diffuso pessimismo riguardo il futuro.

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