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Attivisti pro-alberi denunciati a Pescara: “Atteggiamento intimidatorio da parte del Comune”

Attivisti pro-alberi denunciati a Pescara: “Atteggiamento intimidatorio da parte del Comune”

PESCARA, 26 aprile 2017 – Gli attivisti del movimento Salviamo gli alberi, che racchiude i cittadini e le associazioni che la scorsa estate si sono battuti contro il piano di abbattimento di 139 alberi attuato dall’amministrazione pescarese, lanciano la controffensiva, dopo che il pm Salvatore Campochiaro ha firmato il provvedimento di conclusione delle indagini nei confronti di sei persone, finite sotto la lente della Procura pescarese per interruzione di pubblico servizio, in relazione a fatti avvenuti il 28 agosto scorso in via Rigopiano. Un’indagine che ha fatto seguito alla denuncia presentata dall’amministrazione comunale nel settembre scorso. “Queste denunce rappresentano una chiara intimidazione – ha detto Massimo Melizzi, uno dei sei attivisti denunciati, questa mattina a Pescara nel corso di un’affollata conferenza stampa – nei confronti di persone che vogliono legittimamente partecipare alle scelte che riguardano la collettività, peraltro in un centro urbano che è tra i primi in Italia per consumo di suolo e per carenza di verde”.

 

Melizzi è tornato sulla vicenda al centro della denuncia:

“Quel giorno, come dimostrano le immagini televisive, eravamo cinque o sei persone. Siamo rimasti all’esterno dell’area che delimitava il cantiere e ci siamo limitati ad invitare i tecnici al lavoro a sospendere le operazioni in attesa di approfondimenti sulle piante, e a prestare maggiori precauzioni nelle operazioni per preservare l’incolumità dei cittadini. Avevamo fornito la massima collaborazione, partecipando anche ad un tavolo tecnico e invece è arrivata questa doccia fredda, che ha il sapore dell’intimidazione nei confronti dei cittadini che osano alzare la testa”.

Loredana Di Paola rivendica le ragioni del movimento Salviamo gli alberi:

“Sono attestate sia dall’inchiesta portata avanti nei confronti di due dirigenti comunali, ai quali vengono contestate le ragioni di ‘somma urgenza’ con le quali è stato giustificato il piano di taglio degli alberi e sia dalle analisi del dottor Sani, consulente del Comune e tra i massimi esperti in materia, che dimostrano come per più della metà dei 19 alberi sottoposti agli approfondimenti non sia necessario l’abbattimento”.

Augusto De Sanctis osserva:

“I fatti contestati in realtà non sono mai accaduti, ma anche qualora si fossero davvero verificati, sarebbero da ricondurre a quei reati di particolare tenuità, che dovrebbero indurre la Procura di Pescara a compiere un riflessione, soprattutto in un territorio nel quale, come vediamo a Bussi, si continuano ad emanare impunemente sostanze cancerogene e in una città nella quale le soglie relative ai livelli di inquinamento dell’aria vengono sistematicamente sforate”.

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