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Cento persone senza fissa dimora per le strade di Pescara

Cento persone senza fissa dimora per le strade di Pescara

PESCARA, 12 novembre – Sono cento, per lo più romene, le persone senza fissa dimora che gravitano sul territorio del comune di Pescara. Il dato viene fuori dal report sull’attività dell’Unità di strada che l’amministrazione comunale ha attivato insieme con la fondazione Caritas e l’associazione On the Road.

Il progetto ha preso il via nello scorso mese di agosto e la riunione tecnica che si è svolta ieri in Comune, convocata dall’assessora Antonella Allegrino è stata l’occasione per un primo bilancio.

“Nello specifico il report ha riguardato persone avvicinate per lo più nelle zone dell’area di risulta, di Corso Umberto, della Tiburtina. Per un 30% dei soggetti contattati, per lo più italiani – spiega l’assessore Antonella Allegrino – l’Amministrazione si è già mossa per riattivare una condizione operativa, attraverso i lavori socialmente utili e ripristinare un percorso di inclusione sociale. Sono in maggioranza persone che appartengono alla fascia delle nuove povertà, che sono precipitate in una condizione di particolare fragilità perché hanno perso il lavoro, hanno subito una separazione o un grave lutto”.

C’è poi un’altra fascia di persone che ha necessità di sostegno:

“Per un altro 30% dei senza dimora avvicinati nell’ambito del progetto – spiega ancora l’assessora Allegrino – non è stato possibile effettuare una presa in carico perché vivono problematiche come l’alcolismo, la tossicodipendenza o il disagio psichico. Per loro favoriremo un accesso ai servizi socio-sanitari. Per la parte rimanente, circa il 40%, è stata rilevata l’appartenenza a reti organizzate per lo sfruttamento dell’accattonaggio. Sono individui che si spostano spesso tra l’Italia e la Romania e sui quali è difficile intervenire perché sono presenze transitorie, sfuggenti e cicliche. Di frequente, arrivano da regioni limitrofe o da aree metropolitane importanti come Roma. Su questa criticità, è indispensabile che operino le forze dell’ordine”.

E’ una realtà complessa, dunque, quella del disagio presente sul territorio e questo rende necessario un approccio più articolato.

Dall’analisi del report è emerso che le persone presenti in strada sono per lo più di sesso maschile e la fascia di età prevalente è quella che va dai 31 ai 45 anni. Per quanto riguarda la provenienza, il 20 % è costituito da cittadini italiani, il 70 % circa da cittadini romeni, il 5% da magrebini, la parte restante è caratterizzata da altre nazionalità.

55 persone sono state accompagnate al centro diurno Train di vie e hanno usufruito dei servizi della struttura (ambulatorio medico, colazioni, servizi igienici, vestiario), 60 sono state accompagnate alla mensa Caritas.

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