L’AQUILA, 25 aprile – “Esiste un finanziamento di oltre sei milioni di euro, di cui un terzo donato dall’Emilia Romagna dopo il sisma del 2009, per realizzare la centrale unica operativa del 118 presso l’ospedale San Salvatore dell’Aquila, il cui iter progettuale è in fase più che avanzata. Qualsiasi altra ipotesi rappresenterebbe l’ennesimo schiaffo del Partito democratico abruzzese alla comunità aquilana e al suo sistema sanitario”. Ad intervenire sulla questione della centrale unica del 118 è il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi, che di fronte ai timori già espressi un anno fa in campagna elettorale, e che sembrano essere fondati, rispetto alle intenzioni della Regione Abruzzo di realizzare la centrale regionale del 118 all’aeroporto di Pescara, è pronto ad alzare le barricate.

“La commissione per lo studio di fattibilità di un Dea di secondo livello tra L’Aquila e Teramo non si è mai riunita mentre l’ipotesi di realizzare un super nosocomio tra Chieti e Pescara è già stata avviata da tempo dalla Regione, come previsto già nel decreto 79 del 2016 dell’allora commissario alla sanità Luciano D’Alfonso con cui si relegava a Dea di primo livello l’ospedale del capoluogo – tuona Biondi –  La sanità di qualità deve essere un diritto sia per gli abitanti delle zone costiere sia per quelli delle aree interne che, invece, il senatore-governatore e l’assessore alla sanità, Silvio Paolucci, continuano a prendere in giro ed umiliare”.

Per il primo cittadino aquilano l’ipotesi di localizzare la centrale del 118 a Pescara sarebbe la dimostrazione della volontà della Regione di mortificare un territorio già colpito da calamità naturali e chi ha scelto di rimanervi.

“Il Pd aquilano, se esiste ancora, batta un colpo – conclude Biondi – e dica cosa pensa di questa vicenda che mi vedrà impegnato in prima linea perché non si consumi l’ennesimo scippo nei confronti dell’Aquila e delle sue prerogative”.