PESCARA, 29 ottobre – Controlli a tappeto sull’intero territorio, nella giornata di ieri, da parte dei Carabinieri di Pescara, che nel corso dell’attività svolta sia nel capoluogo che nei comuni di Comuni di Cepagatti, Spoltore e Cappelle sul Tavo hanno tratto in arresto 2 persone, notificato una misura di allontanamento dalla casa familiare e denunciato 3 cittadini.

Ad essere raggiunto dalla misura dell’allontanamento da casa un marito violento di Cepagatti, per il quale il Tribunale di Pescara ha disposto anche  il divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dalla vittima. L’uomo, un 50enne del posto, per diverso tempo avrebbe infatti maltrattato la moglie, costringendola a ricorrere all’aiuto dei Carabinieri.

Sempre i Carabinieri della Stazione di Cepagatti hanno poi denunciato un 41enne della provincia di Taranto per truffa:  l’uomo, dopo aver venduto attraverso il sito online ‘subito.it’ una playstation 4 ed aver incassato la somma pattuita attraverso una ricarica postepay, si era infatti reso irreperibile lasciando a bocca asciutta il povero acquirente. Identificato, è stato denunciato a piede libero.

A Pescara, invece, i Carabinieri hanno tratto in arresto per spaccio un 30enne del luogo, sorpreso a cedere un involucro in cellophane contenente un grammo di marijuana ad un acquirente residente in zona. La successiva perquisizione domiciliare ha permesso agli investigatori di rinvenire altri 8 grammi di hashish e 9 di marijuana, già suddivisi in dosi, oltre ad un bilancino elettronico di precisione e del denaro risultato provento dello spaccio. L’intero materiale rinvenuto è stato sottoposto a sequestro per i successivi accertamenti, mentre per il giovane sono stati disposti i domiciliari. Sempre i Carabinieri di Pescara scalo hanno arrestato anche un 37enne del posto per violazione degli arresti domiciliari.

A Cappelle sul Tavo, infine, i Carabinieri della stazione di Spoltore hanno denunciato per sottrazione di cose sottoposte a sequestro e mancata esecuzione di un provvedimento del Giudice, un padre e  un figlio di etnia Rom. In particolare, nell’ambito di un più ampio servizio straordinario di controllo del territorio, l’uomo, nominato custode giudiziario di un auto sottoposta a sequestro, ha lasciato che il figlio la guidasse.