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Crisi Pd, D’Alessandro fa finta di niente: “Alle prossime regionali puntiamo al 51%”

Crisi Pd, D’Alessandro fa finta di niente: “Alle prossime regionali puntiamo al 51%”

PESCARA, 28 giugno 2017 – Dopo l’aspra polemica di ieri, in merito all’annullamento della seduta del Consiglio regionale, con le opposizioni che accusavano la maggioranza di sottrarsi al confronto dopo la sconfitta alle amministrative e con la maggioranza che replicava sdegnata, oggi è il coordinatore regionale della maggioranza, Camillo D’Alessandro, a riaccendere la polemica. D’Alessandro, uomo di fiducia del governatore, entra nella diatriba in perfetto stile D’Alfonso. “Alle regionali del 2014 li abbiamo surclassati – dice D’Alessandro -. La prossima volta l’obiettivo è il 51%, il presidente D’Alfonso punta ad ottenere 400mila voti”.

D’Alessandro se la prende soprattutto con gli esponenti di Forza Italia, che ieri non erano stati teneri con il Pd e il centrosinistra:

“Sospiri e gli altri del centrodestra in Regione, se e quando vinceranno le elezioni, allora e solo allora avranno diritto di governare. Il Consiglio regionale previsto ieri è stato rinviato semplicemente perché il Presidente Luciano D’Alfonso era stato convocato a Palazzo Chigi”.

Poi D’Alessandro si lancia nell’analisi del voto:

“Se vogliamo stare alla politica ed ai risultati elettorali, ricordo che solo un anno fa il centrosinistra vinse ovunque, cioè a Roseto, Francavilla, Vasto e Lanciano, e a Sulmona vinse la coalizione civica di Gerosolimo, dove perse chiaramente il centrodestra a guida Pelino. A Ortona ha vinto una coalizione civica e il centrodestra si è classificato quarto, ferma restando la sconfitta della coalizione sostenuta dal Pd”.

Un’analisi decisamente parziale, che tende a sorvolare sulle clamorose debacle di L’Aquila e Avezzano, e sulle sconfitte rimediate a Martinsicuro e San Salvo. Sconfitte che sono la cartina di tornasole di frizioni interne sempre più difficili da sanare. D’Alessandro prova comunque a trovare dei segnali positivi nei risultati emersi dalle urne:

“Durante il periodo di governo di Chiodi, il centrosinistra vinse ovunque nelle elezioni comunali, tutte le amministrazioni passarono dal centrodestra al centrosinistra, mentre dove il centrosinistra governava abbiamo confermato le amministrazioni, ma a Sospiri non venne in mente di chiedere a Chiodi elezioni anticipate”.

L’unico cenno al riconoscimento della sconfitta arriva nella parte conclusiva del ragionamento:

“Le sconfitte, certamente subite da noi in questa tornata elettorale, non possono essere né derubricate a fenomeni locali né attribuite semplicemente ad una ondata nazionale. Per questo bisogna subito convocare un tavolo di coalizione con le forze politiche, entrare nel merito, non minimizzare e lanciare un progetto di fine legislatura. Arriveranno le conte dell’anno prossimo e poi la verifica generale tra 24 mesi”.

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