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Discarica Bussi, nuovo allarme del Forum H2o: “Acqua di falda fortemente contaminata”

Discarica Bussi, nuovo allarme del Forum H2o: “Acqua di falda fortemente contaminata”

PESCARA, 11 febbraio – “I veleni escono dal sito di Bussi e continuano il loro viaggio verso valle, l’area densamente popolata della Valpescara dove abita mezzo milione di persone”. A lanciare l’allarme è il Forum abruzzese dei movimenti per l’acqua che illustra una “devastante novità quotidiana”: decine di sostanze tossiche e cancerogene oltre i limiti di legge nelle acque al di sotto delle discariche ‘2A’ e ‘2B’, lungo il fiume Tirino, a monte dello stabilimento industriale. Solo ieri gli ambientalisti avevano lanciato l’allarme per la presenza di diossina lungo il fiume Pescara. La megadiscarica dei veleni di Bussi “continua ad inquinare”.

A detta degli ambientalisti, che ieri hanno avuto accesso anche ai monitoraggi che l’Arta assicura per i piezometri per il controllo delle acque di falda sotto le discariche 2A e 2B, “l’acqua di falda è fortemente contaminata: ci sono 20 parametri oltre i limiti di legge. Giusto per dare due esempi – dicono – l’esacloroetano ha valori 584 oltre i limiti di legge e l’1,1,2,2 tetracloroetano è a 1.740 volte i limiti. Diversi superamenti sono stati riscontrati anche nel punto di campionamento più vicino al fiume Tirino”.

Il Forum H2o sta eseguendo vari accessi agli atti negli enti coinvolti nel procedimento di bonifica, che, ricorda, “è stato attivato nel lontano 2004. Poi nel 2007 sono arrivati i sequestri delle discariche, prima Tremonti, lungo il fiume Pescara, e poi 2A e 2B, lungo il fiume Tirino, tra stabilimento e paese. Infine la perimetrazione del sito nazionale di bonifica decretata nel 2008”.

Gli ambientalisti tornano anche sul Piano di caratterizzazione della discarica Tremonti, approvato il 17 dicembre 2015.

“Il documento, con analisi svolte nel 2013-2014, contiene dati sconvolgenti sulla contaminazione con decine di sostanze oltre i limiti di legge e con presenza diffusa di diossina e altre sostanze tossiche e cancerogene, sia dentro la Tremonti che nelle aree limitrofe, addirittura sulla sponda del fiume Pescara. Nei 56 campioni analizzati dall’Arta alla Tremonti e nelle aree limitrofe la diossina presenta valori anche oltre 200 volte i limiti di legge. La fonte della diossina presente nei rifiuti è sicuramente connessa con i cicli industriali che li hanno prodotti. Invece quelli presenti sul suolo potrebbero aver avuto origine dall’inceneritore per rifiuti industriali che fu attivato a Bussi a fine anni ’80”.

Poi una dura critica sui tempi e sul mancato avvio della bonifica.

“E’ inaccettabile che a 13 anni dall’avvio delle procedure, a 10 anni dai sequestri, a 9 anni dalla perimetrazione del sito inquinato vi siano ancora tentativi di fare ‘tabula rasa’ delle informazioni già disponibili sulla Tremonti che pare un groviera di sondaggi, piezometri, scavi per analisi. Basta con l’accanimento analitico, ora serve solo la bonifica, per tutte le discariche e anche per il sito industriale che risulta anch’esso pesantemente contaminato. Altre analisi vanno invece estese nei siti esterni finora non indagati per verificare l’esatta estensione della contaminazione di diossina per ricaduta e di altri inquinanti. La Valpescara non può continuare a subire quest’onta. La salute dei cittadini, la qualità dell’ambiente devono essere tutelati. Ci aspettiamo giustizia nel processo penale e pretendiamo l’avvio immediato dei lavori di bonifica”.

Augusto De Sanctis e Loredana De Paola in conferenza stampa

Augusto De Sanctis e Loredana De Paola in conferenza stampa

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