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E’ emergenza sisma, ma il Comune di Montesilvano ‘sfratta’ la Protezione civile

E’ emergenza sisma, ma il Comune di Montesilvano ‘sfratta’ la Protezione civile

MONTESILVANO, 2 novembre – La Protezione Civile in tutto l’Abruzzo è in prima linea per far fronte all’emergenza terremoto, tanto che il sindaco di Teramo ha chiesto una postazione avanzata del Centro operativo regionale in città, mentre a Montesilvano il Comune decide di “sfrattarla” dalla sua sede. A denunciarlo è il presidente dell’associazione locale di Protezione Civile, Andrea Gallerati, che spiega come il Comune, con l’ultima nota del 28 ottobre, abbia previsto la riconsegna dell’immobile di via Calabria per oggi, perché “per l’ente rappresenta un fitto passivo”. I volontari, però, stamani si sono rifiutati di riconsegnare le chiavi.

L’associazione, dopo un incontro in Comune con un tecnico dell’ente, ha inoltrato una lettera al sindaco, Francesco Maragno, inviata per conoscenza anche al presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, al prefetto, Francesco Provolo, al sottosegretario regionale con delega alla Protezione Civile, Mario Mazzocca, al capo della Protezione civile nazionale, Fabrizio Curcio, e ai vertici della Protezione civile.

“Siamo andati in Comune, ma ci siamo rifiutati di consegnare le chiavi – dice Gallerati – perché significava mettere fisicamente fuori l’associazione, che al momento è alle prese con l’emergenza sisma. L’amministrazione comunale non si è fatta viva, è stato tutto delegato ad un tecnico. Ci è stata proposta una sede alternativa, ma la struttura in questione non ha i requisiti”.

Nella lettera, infatti, i volontari parlano di “impossibilità oggettiva di abbandonare l’attuale immobile alla volta della sede di via Adige – come già enunciato più volte senza riscontro – per le seguenti motivazioni: totale assenza di requisiti tecnico-burocratici ed operativi; lavori interni eseguiti abusivamente dai precedenti occupati tanto che la dislocazione degli ambienti interni non corrisponde alle planimetrie in possesso del Catasto; la distribuzione degli spazi interni non corrisponde ai requisiti richiesti per lo svolgimento delle attività sanitarie svolte dall’associazione in convenzione con il 118; totale assenza di parcheggi per i dieci mezzi associativi; mancanza di spazi per il fermo e la custodia delle attrezzature”.

“Lo sfratto immediato – si legge ancora nella lettera – comprometterebbe tutte le attività di pubblica utilità svolte dall’associazione, per il tramite della Protezione civile regionale e nazionale, connesse all’emergenza sisma del Centro Italia, che ci vede tutt’oggi impegnati nelle operazioni di supporto ed assistenza alle popolazioni colpite”.

I volontari ricordano che c’è la disponibilità da parte del proprietario dell’attuale sede a “rivedere l’importo dell’affitto” ed auspicano che si possa trovare “una soluzione concreta ed idonea”.

Il Comune: spending review, ma l’associazione sapeva della scadenza del contratto

“Il contratto di comodato d’uso per i locali di via Calabria, stipulato con il Corpo Volontari Protezione Civile di Montesilvano, aveva una durata di 4 anni. Ciò significa che la sua scadenza, all’11 ottobre 2016 era ben nota”. Così l’assessore comunale alla Protezione civile, Ottavio De Martinis, replica al presidente della locale associazione di Protezione Civile, Andrea Gallerati, che “sta strumentalizzando una questione per fini che nulla hanno a che vedere con l’associazione”.

“Il contratto di comodato d’uso, sottolineiamo gratuito – spiega l’assessore – venne stipulato con la Protezione Civile, quattro anni fa, quando peraltro l’associazione svolgeva le sue attività senza una retribuzione. Oggi, invece, il Corpo Volontari Protezione Civile percepisce un contributo di 10.000 euro e si avvale di mezzi ed attrezzature, molte delle quali anch’esse in comodato d’uso gratuito. E’ evidente che il presidente Gallerati non conosce il significato della parola riconoscenza; continua, nonostante svolga le sue attività anche per altri Enti, ad avanzare pretese nei confronti del Comune, che ormai non possiamo più accettare”.

“La nostra amministrazione – sottolinea De Martinis – ha avviato una politica di razionalizzazione delle risorse. Ciò ha portato alla dismissione di fitti eccessivamente onerosi. Tra essi anche l’immobile di via Calabria, che è costato al Comune tra utenze e locazione ben 50.000 euro all’anno, sede della Protezione Civile, come da contratto, fino all’ 11 ottobre 2016. Abbiamo più volte ricordato tale scadenza ai volontari dell’associazione, con numerose lettere ed incontri. Abbiamo inoltre immediatamente prospettato una soluzione alternativa alla Protezione Civile, proprio per garantire la continuità di un servizio che reputiamo importante per la comunità”.

“Nonostante le rassicurazioni circa la disponibilità del Comune a farsi carico di tutti gli interventi necessari all’adeguamento dell’immobile di via Adige, che abbiamo proposto alla Protezione Civille, ed un’iniziale risposta positiva da parte di Gallerati, abbiamo assistito ad un inspiegabile quanto plateale dietrofront, espresso esclusivamente a mezzo stampa. Un Ente non può continuare a sperperare il denaro della collettività con spese che sino ad oggi sono state eccessive. Non accettiamo – conclude l’assessore – ulteriori accuse da parte di Andrea Gallerati”.

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