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Eletto tra le polemiche il nuovo cda dell’Aca, Luca Toro presidente

Eletto tra le polemiche il nuovo cda dell’Aca, Luca Toro presidente

PESCARA, 8 ottobre – Eletto stamani, non senza polemiche, dall’assemblea dei soci dell’Azienda comprensoriale acquedottistica (Aca), il nuovo cda dell’azienda: Luca Toro è presidente, Mirko Velluto e Giovanna Brandelli sono i consiglieri. I sindaci di centrodestra, contrari al ritorno al cda, al momento del voto hanno abbandonato l’aula in segno di protesta. Le polemiche riguardano l’entrata in vigore del decreto Madia, che prevede l’amministratore unico come organo amministrativo delle società a controllo pubblico.

La nuova governance dell’azienda è stata eletta con 37 voti favorevoli e tre contrari (Castilenti, Città Sant’Angelo e Tocco da Casauria). L’assemblea dell’Aca, nella sede di Confindustria Chieti-Pescara, alla presenza di 57 sindaci, si era aperta con la discussione sul documento presentato dal primo cittadino di Pescara, Marco Alessandrini, in rappresentanza di 35 Comuni, per il ritorno al cda a tre membri, a paritàdi spesa rispetto al compenso dell’ex amministratore unico, cosi suddiviso: 40% al presidente e il restante 60% ai due consiglieri.

Il presidente del collegio sindacale, Roberto Costantini, dopo aver illustrato l’attivitàsvolta dal giorno dell’insediamento ad oggi – pagamento degli stipendi dei dipendenti e della prima rata del concordato preventivo, costituzione in giudizio nei contenziosi che si sono determinati nell’ultimo periodo – ha ricordato che il 23 settembre è entrato in vigore il decreto Madia sulla cui applicabilità è stato acquisito il parere dell’avvocato Costantino Tessarolo.

Il decreto Madia, secondo il parere del legale, prevede che l’organo amministrativo delle società a controllo pubblico debba essere costituito di norma da un amministratore unico e che il cda è eccezione alla regola, da approvare con decreto del presidente del Consiglio dei ministri. Secondo l’avvocato Tassarolo, “la norma che prevede che le società a controllo pubblico siano amministrate da un amministratore unico è, quindi, immediatamente applicabile e non ammette, allo stato, alternative”.

L’assemblea si è quindi divisa tra i sostenitori del cda e quanti sostenevano l’opportunità di mantenere un amministratore unico. Il sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, ad esempio, ha insistito per il rispetto del decreto Madia, invitando i colleghi del centrodestra a votare un amministratore unico indicato dal centrosinistra, a patto che si rinunciasse all’indicazione di un cda.

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