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Elezioni, il Pd scopre le carte: “In Abruzzo scelta tra noi e paracadutati, Quagliariello provocazione”

Elezioni, il Pd scopre le carte: “In Abruzzo scelta tra noi e paracadutati, Quagliariello provocazione”

PESCARA, 31 gennaio – Sorrisi smaglianti tra i candidati abruzzesi del Partito Democratico alle prossime elezioni politiche. Squadra quasi al completo, al Museo delle Genti d’Abruzzo di Pescara, per la presentazione degli aspiranti parlamentari. Non c’è Luciano D’Alfonso e non ci sono neanche Antonio Castricone e Sandro Mariani. C’è, invece, il segretario regionale Marco Rapino, poco più di un notaio in questi giorni di febbrili trattative. Non è un mistero – e i nomi dei candidati lo certificano – che a decidere tutto sia stato Luciano D’Alfonso. Gongola il fido Camillo D’Alessandro, che si sente già alla Camera.

La linea che porterà avanti il Pd abruzzese, in questa campagna elettorale, è chiara fin dalle prime battute e si traduce nel fatto che i dem siano riusciti a spuntare tutti capolista locali, mentre altri partiti, a partire da Forza Italia, abbiamo subito le imposizioni dei paracadutati dai tavoli romani. Come se essere abruzzesi fosse un marchio di qualità a prescindere.

Rapino dice:

“Per la prima volta abbiamo tutti capolista abruzzesi, siamo l’unica forza politica senza paracadutati tra i capolista. Non è un caso né un risultato scontato che il Pd abbia tutti capolista regionali soltanto in Abruzzo”.

E’ un mantra che ripetono, come un disco rotto, altri candidati di spicco. A partire da Camillo D’Alessandro:

“Gli abruzzesi sono davanti ad una scelta rispetto alla quale non si torna indietro, perchè o scelgono l’Abruzzo votando Pd o scelgono i catapultati che hanno trasformato l’Abruzzo in terra di conquista, considerandolo come la terra di Fontamara alla quale fare prepotenze. Gli abruzzesi devono sapere che il voto dato, anche al collegio uninominale, ad un candidato locale del centrodestra o degli altri partiti, compreso Liberi e Uguali, servirà ad eleggere un capolista che viene da centinaia di chilometri fuori regione. Il caso eclatante lo abbiamo nel collegio Chieti-Pescara, con Rotondi che è capolista alla Camera per Forza Italia. In quei collegi chiunque vota centrodestra vota Rotondi”.

D’Alessandro non si accontenta e spinge sul tasto dei campanili:

“A L’Aquila si è aggiunta l’ulteriore beffa di un candidato pescarese nella provincia dell’Aquila e si è dunque consumata la grande sconfitta del sindaco Biondi e di quella classe dirigente che, dopo avere riconquistato la città al grido ‘prima L’Aquila e gli aquilani’, si sono trovati primo in lista un pescarese. Non è immune neanche Teramo, visto come è stata trattato un pezzo di classe dirigente, con Gatti e Chiodi che sono stati gettati via, determinando, in capo a Chiodi, anche l’umiliazione di cambiare casacca all’ultimo secondo. Gli abruzzesi devono scegliere tra l’Abruzzo e l’arrembaggio all’Abruzzo. Noi ci candidiamo a difendere una regione mai trattata così”.

Stessa musica nelle parole di Massimo Cialente:

“Quagliariello noi abruzzesi l’abbiamo già eletto 5 anni fa e non c’è stato un giorno, in questi 5 anni, nei quali abbia speso una parola per l’Abruzzo o si sia schierato in appoggio a Stefania Pezzopane, sugli emendamenti che noi abbiamo conquistato come in una guerra, collina per collina. Credo che questa sia una provocazione, non è giusto che si prendano i voti e si vada via”.

Quindi l’attacco di Cialente, che corre nel collegio L’Aquila-Teramo, al centrodestra teramano:

“La politica è senso di responsabilità verso la propria gente e il centrodestra non ce l’ha. E’ incredibile che il centrodestra abbia fatto cadere il Comune di Teramo avendo a che fare con 6mila sfollati. Io dovevo essere candidato al Parlamento europeo e quando seppi che avrei dovuto dimettermi da sindaco con un mese di anticipo feci subito marcia indietro, perchè trovavo inconcepibile lasciare L’Aquila, con tutti i problemi che avevamo, in mano ad un commissario”.

Archiviata la questione catapultati, Rapino dispensa elogi ai candidati del Pd:

 “Donne competenti, giovani in gamba e figure di grande qualità”.

Si parla di competenze e la mente corre al caso di Cristiana Canosa, seconda in lista al proporzionale per il Senato, di cui la maggior parte degli abruzzesi hanno sentito parlare soltanto qualche anno addietro, per la clamorosa gaffe compiuta in qualità di addetto stampa di Tommaso Coletti, quando si rese responsabile della pubblicazione di un depliant promozionale dei Centri per l’impiego, che conteneva la citazione “Il lavoro rende liberi”. Uno slogan – tristemente noto – poiché apposto sul cancello di ingresso del lager di Auschwitz.

Recentemente si è difesa scrivendo sul proprio profilo Facebook:

“Ignoravo che la stessa frase, in tedesco, fosse scritta all’ingresso di un campo di concentramento”.

In un Paese normale, dopo uno scivolone simile, si esce fuori dal giro. In Abruzzo si entra nello staff del governatore e poi si viene candidati al Senato. Con buona pace dei tanti giovani esperti di comunicazione, colti e preparati, che faticano a trovare un lavoro decente.

Se poi si fa notare a Rapino che il vero artefice delle candidature alle prossime elezioni è stato Luciano D’Alfonso e non certo il segretario regionale, Rapino non smentisce ma si rifugia nel politichese:

“Il presidente D’Alfonso ha fatto parte della squadra, per riuscire a raggiungere degli obiettivi, quelli di avere dei capolista del territorio. E’ stato un lavoro di squadra da parte di tutto il Pd abruzzese”.

E poi giù miele nei confronti del governatore:

“Abbiamo il presidente della Regione candidato, che sarà la nostra punta. Poi ci sono la conferma di Stefania Pezzopane e la scommessa di Camillo D’Alessandro come capolista nel proporzionale alla Camera. Abbiamo compiuto scelte coraggiose e non abbiamo nessuna paura di andare a recuperare i voti che oggi i sondaggi ci dicono che dobbiamo recuperare”.

Quanto ai mal di pancia degli esclusi, Rapino afferma:

“E’ normale che ci siano tensioni e scontenti, però non bisogna litigare per le poltrone e occorre remare tutti nella stessa direzione”.

Infine, rispetto all’eventualità che i malumori interni si tramutino in disimpegno dalla campagna elettorale, il segretario dem è drastico:

“Chi non si impegna in campagna elettorale perchè non ha avuto una poltrona non è degno di questo partito”.

Di seguito tutti i candidati del Pd alle prossime elezioni:

CAMERA – MAGGIORITARIO

CENTROSINISTRA (Pd, +Europa, Insieme, Civica Popolare Lorenzin):

  • L’Aquila-Marsica: Lorenzo Panei (Pd)
  • Teramo: Sandro Mariani (Pd)
  • Pescara: Antonella Allegrino (Pd)
  • Chieti-Sulmona: Antonio Castricone (Pd)
  • Lanciano-Vasto: Marusca Miscia (Pd)

CAMERA – PROPORZIONALE

PARTITO DEMOCRATICO

  • Chieti-Pescara: 1)Camillo D’Alessandro; 2)Susanna Cenni; 3)Alessandro Marzoli; 4)Roberta Marulli
  • L’Aquila-Teramo: 1)Stefania Pezzopane; 2)Dino Pepe; 3)Lorenzo Panei; 4)Luciano Monticelli

SENATO – MAGGIORITARIO

CENTROSINISTRA (Pd, +Europa, Insieme, Civica Popolare Lorenzin)

  • Chieti-Pescara: Federica Chiavaroli (Civica Popolare Lorenzin)
  • L’Aquila-Teramo: Massimo Cialente (Pd)

SENATO – PROPORZIONALE

PARTITO DEMOCRATICO

  • 1)Luciano D’Alfonso; 2)Cristiana Canosa; 3)Gianluca Fusilli; 4)Manola Di Pasquale
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