Pescara
Stai leggendo
Elezioni provinciali a Pescara: bocciato l’asse D’Alfonso-Chiavaroli

Elezioni provinciali a Pescara: bocciato l’asse D’Alfonso-Chiavaroli

PESCARA, 15 gennaio – L’asse D’Alfonso-Chiavaroli viene pesantemente affossato e si riducono le distanze tra la maggioranza e l’opposizione in Consiglio. Sulla base delle proiezioni legate al sistema di elezione proporzionale di secondo livello, il centrosinistra perde circa 7 mila voti e il centrodestra ne guadagna altrettanti. Sono questi i dati principali emersi dalle elezioni provinciali che si sono tenute ieri a Pescara. Inoltre, più in generale, si riequilibrano i rapporti all’interno del centrosinistra pescarese, con un chiaro ridimensionamento dello strapotere dalfonsiano, mentre nel centrodestra dilaga la corrente che fa capo a Lorenzo Sospiri.

In Consiglio provinciale il centrosinistra scende da 8 a 7 rappresentanti, mentre il centrodestra conquista un seggio in più rispetto alle precedenti consultazioni, eleggendo 5 consiglieri. Si tratta di un dato non secondario, che dopo la vittoria del No al referendum, con l’approssimarsi di passaggi importanti per la vita delle Province, potrebbe creare delle difficoltà al presidente Antonio Di Marco.

Sul piano politico, però, il voto pescarese risulta significativo soprattutto per la sonora bocciatura ricevuta dal patto di ferro che era stato stipulato tra il governatore abruzzese e il sottosegretario Ncd Federica Chiavaroli: resta fuori Giorgio De Luca, sindaco Ncd a Manoppello, candidato d’imperio da D’Alfonso nella lista di centrosinistra, nonostante le proteste del Pd locale; resta fuori anche Mario Semproni, uomo di fiducia della Chiavaroli, che invece era stato candidato nella lista di centrodestra. Messaggi chiari sia per il governatore che per il sottosegretario: la base del centrosinistra lancia un segnale forte, mostrando di non gradire le ambiguità, i tatticismi e i personalismi di D’Alfonso; la Chiavaroli, che ormai da mesi porta avanti la politica delle due staffe, collaborando sia con il centrosinistra dalfonsiano che con il centrodestra abruzzese, vede la sua strategia naufragare. Se si trattava di una prova generale in vista di un’intesa più ampia, magari alla Regione, i risultati sono eloquenti.

Risvolti interessanti si osservano anche all’interno del Partito Democratico. La leadership dalfonsiana, fino ad oggi sostanzialmente incontrastata nel Pescarese, inizia a dare segni di cedimento: su sette eletti, infatti, il governatore ne controlla soltanto uno (Pietro Gabriele, tramite il fido deputato Fusilli). Due eletti sono in quota Di Matteo (Annalisa Palozzo e Enzo Catani), altrettanti in quota Castricone (Silvina Sarra e Leila Kechoud) e uno è targato Sclocco-Di Marco (Franco Galli). Un chiaro riequilibrio dei rapporti di forza, che genera nervosismo nel governatore: l’elettorato attivo per le elezioni provinciali, infatti, è formato da quell’esercito di sindaci e amministratori locali che finora erano stati le fondamenta dello strapotere dalfonsiano.

Il settimo consigliere eletto nel centrosinistra è Piernicola Teodoro, la cui affermazione rappresenta il prezzo da pagare ai Teddy Boys, per ricomporre la crisi interna alla maggioranza che sostiene la giunta Alessandrini al Comune di Pescara. A secco invece la “Lista Socialisti” di Giorgio D’Ambrosio, che ad ogni modo puntava quasi esclusivamente a far valere il proprio potere negoziale.

Nel centrodestra, invece, si consolida l’egemonia di Lorenzo Sospiri sul versante pescarese: quatto eletti su cinque sono direttamente riconducibili a lui. L’asse formato da Nazario Pagano e Carlo Masci, che aveva puntato tutto sull’elezione di Eugenio Seccia, si è invece dovuto accontentare di riposizionarsi su Francesco Maragno, per non restare del tutto a mani vuote. Seccia, infatti, non aveva i numeri per essere eletto, mentre Maragno era a rischio per via dei voti sottratti dalla Chiavaroli e fatti convergere su Semproni.

 

Questi i nomi di tutti gli eletti:

“Provincia in Comune” (centrosinistra): Vincenzo Catani, Pietro Gabriele, Franco Galli, Leila Kechoud, Annalisa Palozzo, Silvina Sarra, Piernicola Teodoro.

“Forze di Libertà” (centrodestra):  Vincenzo D’Incecco, Maurizio Giancola, Francesco Maragno, Lorenzo Silli, Antonio Zaffiri.

Mi sento...
Felice
20%
Orgoglioso
40%
Euforico
10%
Ok
10%
Triste
0%
Arrabbiato
20%