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Emergenza Teramo, sono duemila le persone che hanno lasciato le proprie abitazioni /FOTO

Emergenza Teramo, sono duemila le persone che hanno lasciato le proprie abitazioni /FOTO

TERAMO, 22 gennaio – Un territorio ancora in piena emergenza quello teramano, dove il Prefetto Patrizi, questa mattina, ha parlato di criticità diffuse su tutto il territorio confermando come questa mattina fossero ancora 14mila le utenze non alimentate. Un numero che secondo i dati forniti dall’Enel era sceso alle 13 ad 11mila utenze ancora senza luce. Un’emergenza, quella elettrica, che interessa ormai solo il teramano dove tra l’altro, secondo i dati forniti dal Prefetto questa mattina in conferenza stampa, sono “duemila le persone evacuate o che autonomamente hanno deciso di lasciare la propria abitazione e sono state alloggiate sulla costa“.

Nel fare il punto della situazione il Prefetto ha sottolineato anche come sia stato creato un tavolo di coordinamento Provincia, Enel, Protezione Civile ed Esercito per coadiuvare i tecnici che stanno lavorando sulle centraline, sulle linee e sui tralicci, in particolare per quelle cinquemila utenze che risultano ancora difficilmente raggiungibili per via delle condizioni delle strade.

A coadiuvare il Prefetto nella conferenza stampa odierna anche i vertici delle Forze di Polizia, dei Carabinieri, della Protezione Civile, che hanno sottolineato come tra le emergenza da affrontare adesso ci sia anche quella del rischio valanghe, diffuso su tutto il territorio anche in fascia collinare. “Siamo in fascia 4 – ha detto il Prefetto – sono in arrivo 160 soccorritori specializzati  per il recupero in alta quota e anche Carabinieri forestali dal Friuli Venezia Giulia con una colonna mobile per il monitoraggio valanghe”.

Nove gli  elicotteri a disposizione, con la Provincia che è riuscita a riaprire una linea di rifornimento costante per carburante. Sono inoltre stati istituiti sei Ucl, posti di comando avanzato dei Vigili del Fuoco, che gestiranno le unità disponibili h 24,  ad Atri, Montorio, Rocca Santa Maria, Isola del Gran Sasso, Bisenti. Gli stessi Vigili, dal 20 gennaio, hanno compiuto 373 interventi: di questi circa 200 sono salvataggi; 57 riguardano crolli di abitazioni, imprese, aziende agricole.  Ancora 594 richieste da evadere.

La Prefettura, l’Istituto Zooprofilattico, l’Università di Teramo e la Regione  hanno inoltre  firmato un accordo per l’assistenza alle aziende agricole e agli allevatori mettendo a disposizione i numeri  800082280 da rete fissa; 0861 332500 da rete mobile.

Per quando riguarda invece strade e frazioni isolate ad oggi ci sono ancora 30 strade provinciali chiuse, 19 percorribili solo ai mezzi di soccorso e una decina di frazioni non ancora raggiungibili, anche se è difficile la mappatura precisa per il perdurare della difficoltà di comunicazione con gli operatori che sono sul posto. Sono ancora tanti, infatti, i luoghi dove non c’è copertura telefonica. Secondo gli elementi in possesso dell’ufficio tecnico della Provincia, comunque le località ancora da raggiungere dovrebbero essere: Acquaratola di Rocca Santa Maria, Befaro di Castelli, Cusciano e San Giorgio a Montorio, case sparse nei territori di Cellino, Basciano, Cermignano, Cerchiara di Isola del Gran Sasso; Frattoli e Cesacastina di Crognaleto. La situazione è comunque in costante evoluzione per l’arrivo di nuove turbine (ne sono al lavoro 25) e sono state chieste altre dieci per lavorare contemporaneamente nelle diverse diramazioni di comunicali e provinciali; due di queste saranno dedicate esclusivamente all’Enel per arrivare nei punti operativi. Non si è ancora arrivati a Prati di Tivo anche se tutta la popolazione è in salvo da ieri.

Tra le situazioni più critiche, ad oggi, quelle di San Giorgio di Crognaleto, che è stata evacuata, quella di Acquasanta di Arsita, dove è in corso la verifica delle condizioni di una famiglia che risulterebbe completamente isolata, quella di Befaro di Castelli dove è stata effettuata anche un’operazione di trasporto di una bombola di ossigeno e di soccorso ad un cardiopatico, a Colledoro di Castelli che è stata evacuata, a Macchia da Sole, Macchia di Borea e Leofara Vallefara, frazioni di Valle Castellana,dove si è dovuto procedere all’evacuazione, nella stessa Valle Castellana dove si è reso necessario il trasporto viveri, a Frattoli di Crognaleto, ad Acquaratola di Rocca Santa Maria, Poggio delle Rose di Bisenti, che è stata evacuata, e a Castelli.

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