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Estrazione gas a Bomba, Forum H2o: “Assist ai petrolieri dal Governo, rischio sismico permane”

Estrazione gas a Bomba, Forum H2o: “Assist ai petrolieri dal Governo, rischio sismico permane”

PESCARA, 21 ottobre – Associazioni ambientaliste sul piede di guerra dopo che il ministero dell’Ambiente, il 4 ottobre scorso, ha di fatto concesso alle aziende che intendono estrarre gas nell’area di Bomba, a poche centinaia di metri a valle dall’omonima diga, la possibilità di integrare il progetto depositato. Il ministero ha richiesto l’integrazione su ben 30 punti, ma – a giudizio di Forum H2o e Stazione ornitologica abruzzes onlus – “al di fuori delle procedure previste dalla legge sulla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale”.


Gli ambientalisti affermano:

“La nota del ministero è arrivata oltre un anno dopo le scadenze concesse dalla legge per le osservazioni del pubblico e per le eventuali integrazioni progettuali. Le norme sulla Valutazione d’impatto ambientale, nel Decreto 152 del 2006, prevedono infatti che si possano integrare i progetti una sola volta e, per giunta, entro tempi ben più ristretti rispetto a quelli concessi ora, ovvero 30 giorni dalla scadenza della fase delle osservazioni. In questo caso, quindi, la richiesta ministeriale doveva essere inviata entro luglio 2016”.

Le due associazioni parlano apertamente di “nuovo assist ai petrolieri dal ministero dell’Ambiente” e aggiungono:

“Tra l’altro la società proponente, su sua iniziativa, ha già integrato per ben due volte la documentazione il 30/06/2017 e il 22/08/2017, anche in questo caso fuori dal tempo massimo previsto dalla legge per le ‘integrazioni volontarie’, il cui termine era settembre 2016”.

Le richieste di integrazione, da parte del ministero, spaziano dall’approfondimento del percorso delle sentenze che hanno caratterizzato il progetto al rischio incidenti, dal principio di Precauzione all’emissione di inquinanti, dall’impatto della subsidenza a quello sulle infrastrutture, senza tralasciare ciclo idrico, fauna, aspetti socio-economici e altro ancora:

“Praticamente si permette di riscrivere il progetto che con ogni probabilità sarà di nuovo ripubblicato, vista la rilevanza delle questioni aperte, per un nuovo ciclo di osservazioni del pubblico. Il tutto, come detto, fuori tempo massimo”.

Forum H2o e Stazione ornitologica abruzzes onlus attaccano:

“Si tratta dell’ennesimo regalo governativo alle multinazionali degli idrocarburi, che rende possibile di fatto modificare pesantemente il progetto, per ‘approssimazioni successive’, in modo da cercare di bypassare le tante obiezioni basate su riscontri oggettivi e non superabili. Avevamo previsto questo escamotage per non rispedire al mittente un progetto evidentemente carente e incompleto. Alla fine delle nostre osservazioni del 2016 avevamo chiesto espressamente al ministero di evitare di ricorrere in maniera illegittima alle integrazioni, ma puntualmente è accaduto”.

Sotto accusa anche il Governo:

“Evidentemente ci sono progetti ritenuti dal Governo Renzi-Gentiloni troppo importanti per essere bocciati, nonostante i limiti, le lacune e i rischi enormi per la popolazione. La pubblica amministrazione rimanda quotidianamente a casa progetti di singoli cittadini se incompleti. Siamo abituati al doppiopesismo ministeriale e di questi governi”.

Una vicenda in Abruzzo, una delle regioni più vulnerabili sul piano sismico, assume contorni ancora più inquietanti:

“L’Abruzzo è una regione colpita da lutti e tra quelle europee presenta i maggiori problemi di vulnerabilità sismica. Ora siamo costretti da un lato a leggere le richieste del ministero di approfondire i rischi connessi ai terremoti naturali e alla sismicità indotta, che avevamo puntualmente segnalato. Peraltro la dice lunga, sulla qualità degli studi depositati, il fatto che un progetto sugli idrocarburi non abbia approfondito questi aspetti. Dall’altro, però, il ministero offre l’assist all’azienda per superare la gravissima criticità del rischio sismico generale e quello dei sismi indotti, in particolare con un pannicello caldo, quello di poter realizzare una rete di rilevamento dei sismi. La chiamano rete microsismica solo perchè deve poter avvertire anche piccolissimi movimenti: ciò quindi non deve trarre in inganno, perchè la sismicità indotta, come accaduto recentemente in altre parti del mondo, ha raggiunto anche magnitudo 5.6, come accertato dai geologi del Governo statunitense”.

Gli ambientalisti concludono:

“Ci dicono sempre che i sismi non si possono prevedere e, ovviamente, manipolare. Evidentemente per i petrolieri vi è un’eccezione. Una rete di rilevamento registra i terremoti una volta avvenuti, ci pare. Serve dunque una mobilitazione ancora più ampia e un salto di qualità nell’opposizione da parte di Regione ed enti locali, per rispedire a casa i petrolieri come abbiamo già fatto per Ombrina. Non vogliamo che il futuro del nostro territorio sia deciso in un clima da apprendisti stregoni”.

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