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Giovanni Di Pangrazio presenta il suo “Abruzzo al Centro”

Giovanni Di Pangrazio presenta il suo “Abruzzo al Centro”

AVEZZANO, 17 gennaio – A un mese e mezzo dalle politiche e a poche settimane dalla pronuncia del Consiglio di Stato sul ricorso elettorale che potrebbe capovolgere definitivamente il risultato delle elezioni comunali del giugno 2017 ad Avezzano, di fatto spodestando il Sindaco De Angelis e rimandando gli avezzanesi alle urne dopo solo un anno, l’ex Sindaco  Giovanni Di Pangrazio, presenta anche all’Aquila il suo Abruzzo al Centro.

In un convegno articolato sulle problematiche delle zone interne della nostra regione, in sostanza l’aquilano montano, Marsica, Valle Peligna e hinterland aquilano, Di Pangrazio ha spiegato perché ha deciso di fondare questo movimento politico, dedicato alla rappresentanza delle zone interne dell’Abruzzo e inserito in un quadro nazionale moderato a tutela delle zone dell’Appennino, troppo spesso penalizzate e dimenticate in favore della costa.

“Noi siamo Abruzzo al Centro – ha esordito Di Pangrazio – che vuole sviluppare due concetti fondamentali. il primo: l’Abruzzo è geograficamente al centro della nostra Italia e proprio per questo è dall’Abruzzo che deve partire lo sviluppo del Mezzogiorno, in maniera concreta. Lo scorso anno contro l’Abruzzo si è scatenata non soltanto la natura con terremoti, nevicate eccezionali..etc., ma una assurda politica riportata anche dai media nazionali che ha fatto apparire la nostra Regione come un territorio ‘da evitare’ con ripercussioni evidenti sull’economia. L’Abruzzo è soprattutto un territorio turistico e deve essere valorizzato, devono essere valorizzate le sue bellezze. il secondo: Abruzzo al Centro è al centro perché vuole cogliere quello che c’è di buono delle esperienze politiche, sia della destra che della sinistra. Ha come obiettivo fondamentale la governabilità  – ha proseguito – perché è provato che dove c’è stabilità di governo c’è progresso».

Non poteva mancare un riferimento critico alla situazione creatasi con l’aumento dei pedaggi autostradali e la compressione dello sviluppo delle aree interne e conseguente partenza per i paesi europei delle forze giovani di questi centri.

“Venute meno le contrapposizioni ideologiche degli scorsi decenni, in tante zone dell’Abruzzo, dell’Italia, il ‘civismo’ riesce più della politica – ha sostenuto l’ex Sindaco di Avezzano – a raccogliere le istanze di partecipazione di tanti cittadini, a farli sentire ‘attori’ e non spettatori. Le nostre liste civiche, però, non sono replicanti dei partiti, devono essere il vero e autentico “sindacato dei cittadini” andando a fondo sui problemi. Il recente aumento dei pedaggi autostradali è inaccettabile. Il nostro movimento chiede con forza che i pendolari abbiano delle sostanziali agevolazioni sulle tariffe. Le realtà interne presentano difficoltà inerenti alla loro particolare e peculiare struttura territoriale. Per questo è insostenibile accettare passivamente che oltre al sacrificio di una condizione di particolare disagio costituita dal pendolarismo, i cittadini debbano pure sopportare la beffa di aumenti indiscriminati. Sarebbe opportuno invece non solo calmierare le tariffe, ma prodigarsi per la ricerca di soluzioni che sviluppino anche nuove opportunità per i territori interni”.

Ma Di Pangrazio ha ricordato anche le questioni dei tribunali, degli ospedali, della carenza di posti di lavoro e di opportunità. Tutti problemi drammatici ed urgenti che possono essere affrontati solo da chi, in sostanza,  saprà rappresentare con forza le istanze di questi territori, trasversalmente alla politica.

“Ecco perché c’è la necessità di un movimento civico che sia in grado di ridare voce alle aree interne, attivare nuovi ed organici ‘sentieri’ di sviluppo per favorire nuova e buona occupazione, valorizzare  i tanti “saperi” e l’energia dei nostri giovani a cui abbiamo il dovere di assicurare qui il loro futuro e non all’estero”.

La sfida di Di Pangrazio alla politica, e soprattutto alle due grandi famiglie, centro-destra e scentro-sinistra, politiche italiane è lanciata. Qualcuno avrà il coraggio di raccoglierla, magari andando a sacrificare altri interessi? È quello che potremo conoscere in tempo relativamente brevi. Non si escludono sorprese.

Pierluigi Palladini

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