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Giulianova, Palazzo Gavioli: due condanne per abuso d’ufficio e falso

Giulianova, Palazzo Gavioli: due condanne per abuso d’ufficio e falso

TERAMO, 18 aprile –  A cinque anni dal rinvio a giudizio di 8 persone tra imprenditori, dipendenti comunali e direttori dei lavori, il processo per il presunto abuso edilizio di palazzo Gavioli a Giulianova si è concluso con la prescrizione  per l’abuso edilizio e per un’ipotesi di falso e abuso d’ufficio e la condanna per l’imprenditore Dino Gavioli  e per l’allora dirigente del settore urbanistica del Comune di Giulianova Roberto Olivieri per un altro capo di abuso d’ufficio e falso. 

I giudici del Tribunale di Teramo (presidente Sergio Umbriano, a latere Lorenzo Prudenzano e Carla Fazzini) hanno infatti dichiarato il non doversi procedere per intervenuta prescrizione, così come chiesto dallo stesso pm Silvia Scamurra, per il reato di abuso edilizio per  Dino Gavioli, Nino Gavioli, Valter Di Domenico, Roberto Olivieri e Severino Di Donato, e per il reato di falso ed abuso d’ufficio per Roberto Olivieri, Severino Di Donato e Dino Gavioli.

Sempre per l’abuso edilizio sono invece stati assolti nel merito, anche in questo caso così come chiesto dal pm, per non aver commesso il fatto,  Maurizio Mario Nori e Luciano Lenzi, essendo emerso dagli atti che nessuno dei due aveva rivestito in realtà il ruolo di direttore dei lavori, come gli era stato contestato.

Diversa la situazione per l’ultimo capo di imputazione, relativo ad una seconda ipotesi di falsità ideologica ed abuso d’ufficio, contestato in concorso a Flaviano Core come dirigente all’urbanistica del comune di Giulianova, Roberto Olivieri come responsabile del procedimento amministrativo relativo alla richiesta di variante al permesso a costruire e Dino Gavioli quale istigatore, per il quale il pm aveva chiesto la condanna a 3 anni e 6 mesi per Gavioli e Olivieri e a 2 anni e sei mesi per Core.

Per l’accusa, infatti, i due dirigenti comunali, istigati da Gavioli, avevano attestato falsamente la conformità dell’intervento edilizio ai parametri urbanistici e rilasciato un permesso di costruire in variante alla società Gavioli, consentendole così di realizzare opere in contrasto con il Prg.

Accusa per la quale i giudici del Tribunale hanno condannato ad un anno e sei mesi Roberto Olivieri e ad un anno Dino Gavioli (pena sospesa per entrambi) assolvendo invece Flaviano Core con la formula “perché il fatto non costituisce reato”.

L’inchiesta era scattata diversi anni fa dopo un esposto di alcuni cittadini e aveva visto la Procura aprire un fascicolo per abuso edilizio nel quale si contestava la costruzione del palazzo in questione, in un’area sottoposta a vincolo paesaggistico, in assenza di permesso a costruire. Secondo l’accusa, infatti, i lavori erano  iniziati dopo la scadenza annuale del termine per l’avvio delle opere, con la Procura che riteneva  il titolo comunque inesistente sia perché rilasciato sulla base di un progetto non conforme alle prescrizioni di legge e alle norme del Prg,  sia in quanto come contestato nel capo di imputazione, “frutto di un’attività delittuosa in concorso del responsabile del procedimento amministrativo e dell’istruttore tecnico, su istigazione di Gavioli Dino”.

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