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Governo M5s-Lega, D’Alfonso salva la poltrona al Senato. Giù elogi per Conte e Giorgetti

Governo M5s-Lega, D’Alfonso salva la poltrona al Senato. Giù elogi per Conte e Giorgetti

PESCARA, 1 giugno 2018 – Nasce il governo Conte e Luciano D’Alfonso può tirare un sospiro di sollievo. Poco importa che il Paese sarà guidato dai suoi avversari politici, ciò che conta è che la sua poltrona di senatore è al sicuro. I tempi sono dunque maturi per risolvere la questione del doppio incarico, che ha attirato le attenzioni e gli sberleffi di mezza Italia sul senatore e governatore abruzzese. “Le mie dimissioni arriveranno non appena si definirà la mia natura giuridica di senatore – dice D’Alfonso, in conferenza stampa a Pescara -. In termini giuridici, l’ordinamento mi precisa che se non interviene la convalida io sono ‘sub iudice’, la mia votazione può essere invalidata. Voglio avere certezza di questa condizione giuridica e dopodichè realizzo quella che ho anticipato come la scelta di opzione”. La solita “supercazzola”, in perfetto stile dalfonsiano, per dare veste di nobiltà all’imbarazzante siparietto del doppio incarico, che – come era apparso scontato fin dall’inizio – si concluderà con la scelta della poltrona più comoda: quella di Palazzo Madama.

D’Alfonso aggiunge:

“Adesso si devono insediare le commissioni parlamentari. La commissione, per quanto riguarda la verifica dei poteri, dovrebbe toccare all’opposizione. Io farò in modo che sia il primo punto all’ordine del giorno, lavorerò affinché sia il primo caso ad essere esaminato”

Il governatore, rasserenato per avere scampato il pericolo del voto anticipato, si lascia andare perfino a giudizi lusinghieri sul nuovo presidente del Consiglio:

“Non penso che il presidente Conte sia uno della ‘lista Beautiful’, penso che sia un professionista importante e che possa dare anche un contributo di moderazione e di prevalenza dei temi urgenti del Paese”.

Parole al miele anche per il nuovo segretario alla presidenza del Consiglio:

“Ho molta fiducia nel lavoro che farà Giorgetti, perché è stimato da tutti. Ritengo che si stia facendo strada anche qualche altro ministro. Stimo molto e smisuratamente Moavero Milanesi, che è un punto di certezza per tutto quello che occorrerà non solo all’Italia ma anche all’Europa, per fare di più l’Europa. Poi ho sentito parlare anche di altre figure, come il professore Tria, di cui mi parlano molto bene”.

Unico cruccio, quel Toninelli che occuperà la casella dei sogni di D’Alfonso:

“Non conosco quello che potrà fare Toninelli alle Infrastrutture”.

Infine uno sguardo agli altri ministri:

“Ho visto questa giovane parlamentare che va al Mezzogiorno, spero che abbia la consistenza che hanno dimostrato De Vincenti, Barca o Trigilia. Ho molto fiducia nel lavoro che farà Giulia Bongiorno, non solo perché ho simpatia per i penalisti, che sono operatori di libertà, ma perché non ha in odio lo studio delle carte. Quando vedo persone che hanno la curvatura di studiare le carte, ho fiducia, quando vedo le espressioni della ‘lista Beautiful’ ho un po’ di perplessità”.

Poi D’Alfonso si concentra sul futuro dell’Abruzzo in relazione alla nascita del nuovo esecutivo:

“Ho fatto una preghiera laica a questo Governo: che sia un Governo che continui ad aiutare l’Abruzzo, come ha fatto il precedente. Sul risanamento del suolo, ad esempio, mi auguro che il lavoro fatto con 400 milioni di euro possa continuare. Così come il patrimonio dell’edilizia scolastica o il patrimonio dei depuratori. E poi mi auguro anche che Regione Abruzzo possa portare a termine l’accordo fatto con il Mit e Rfi per il potenziamento della ferroviarizzazione abruzzese. Sto per scrivere una lettera al sottosegretario Giorgetti – annuncia – per fare in modo che le partite non conoscano ferma e posa”.

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