Regione
Stai leggendo
Guerra sugli stipendi tra Pd e M5s, in Abruzzo il referendum fa salire il livello dello scontro

Guerra sugli stipendi tra Pd e M5s, in Abruzzo il referendum fa salire il livello dello scontro

PESCARA, 30 novembre – Gli ultimi giorni di campagna referendaria, prima del voto di domenica, stanno facendo registrare colpi bassi e polemiche accese anche in Abruzzo. L’ultima è stata innescata da un post comparso ieri sera sulla pagina Facebook del Partito Democratico abruzzese: in bella mostra le fotografie dei cinque consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, corredate dalle cifre “11.900/13.000 euro”. A caratteri più grandi spicca la scritta: Ecco perché loro votano No. Se vincesse il Sì guadagnerebbero meno di 5.000 euro al mese”. Il messaggio è quanto mai chiaro: il Pd abruzzese indica gli stipendi percepiti in Regione da Sara Marcozzi, Gianluca Ranieri, Riccardo Mercante, Domenico Pettinari e Pietro Smargiassi, e prova a far passare la tesi che i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle siano contro il referendum perché non vogliono ridursi lo stipendio, come invece accadrebbe se passasse la riforma costituzionale. Comunque la si pensi al riguardo, si tratta di un post piuttosto azzardato, considerando che in Abruzzo i consiglieri pentastellati hanno presentato pubblicamente il rendiconto del Fondo di Garanzia per il Microcredito, con il quale fino ad oggi sono state finanziate circa 30 piccole e medie imprese abruzzesi. Un fondo creato proprio attraverso l’autoriduzione degli stipendi e la rinuncia a tutte le indennità aggiuntive.

In tarda mattinata, infatti, è arrivata la piccata replica del Movimento 5 Stelle abruzzese, pubblicata sul profilo Facebook di Sara Marcozzi:

“Il Pd è alla canna del gas. Ieri in tarda serata, all’indomani del Restitution Day di Firenze durante il quale abbiamo restituito oltre 80 milioni di euro, è uscito un post delirante sulla pagina Facebook del Pd Abruzzo – scrive in una nota il movimento pentastellato -. È chiaro che questi signori devono avere fortemente risentito della nostra costante e instancabile presenza sul territorio con il Tour dell’Abruzzo in camper in difesa della Costituzione, che ha attraversato 90 piazze in 60 giorni. Viene quasi da sorridere a vedere che il PD non sa proprio più a che santo votarsi”.

Poi si entra nel dettaglio delle accuse:

“Oramai anche i muli sanno che ci riduciamo lo stipendio a 3.300 euro netti, che rinunciamo a tutte le indennità aggiuntive, che rendicontiamo tutte le nostre spese e che in 5 consiglieri regionali, in due anni, abbiamo già rinunciato a oltre 400mila Euro – si legge ancora nella nota -. Con quei soldi abbiamo già creato un Fondo di Garanzia per il Microcredito con il quale, fino ad oggi, abbiamo finanziato oltre 30 Pmi abruzzesi. Lo abbiamo fatto senza cambiare né stravolgere la Costituzione e senza il bisogno di una legge, mentre è stata sufficiente solo la volontà di mantenere la parola data agli abruzzesi”.

I pentastellati poi passano al contrattacco:

“Al contrario, il Pd in dissoluzione, inventa cose e ne dimentica altre. Dimentica la nostra proposta di legge, presentata più di due anni fa in regione Abruzzo, per dimezzare anche i loro stipendi. Vogliamo ricordare loro che a questa proposta hanno votato contro, rispedendola in commissione. Proprio come hanno fatto in Parlamento. Il Pd dimentica la nostra proposta di legge sulla Abolizione del Doppio Vitalizio ai politici, alla quale lo stesso Pd ha votato contro, rispedendo pure questa in commissione. Sono talmente smemorati che non ricordano nemmeno che, se avessero approvato le nostre leggi, gli abruzzesi avrebbero risparmiato oltre 25 Milioni di Euro in 5 anni”.

In chiusura, l’invito a votare No:

“Visto che dimenticano, rinfreschiamo loro la memoria. Alle loro menzogne il 4 Dicembre #IoDicoNo”.

 

risposta m5s stipendi

La risposta del Movimento 5 Stelle al post del Pd Abruzzo

 

Mi sento...
Felice
0%
Orgoglioso
0%
Euforico
0%
Ok
0%
Triste
50%
Arrabbiato
50%