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Honeywell di Atessa in sciopero. Acerbo (Prc): “Scelta azienda disonesta, ministro si vergogni”

Honeywell di Atessa in sciopero. Acerbo (Prc): “Scelta azienda disonesta, ministro si vergogni”

ATESSA, 27 settembre – E’ giunto all’ottavo giorno lo sciopero dei lavoratori della Honeywell di Atessa, che lottano per difendere 420 posti di lavoro, messi a rischio dalla volontà della proprietà di delocalizzare, puntando sullo stabilimento slovacco.

Questa mattina si è tenuta una manifestazione davanti alla fabbrica di Atessa. Presenti numerosi amministratori pubblici ed esponenti politici, che hanno espresso la propria solidarietà ai lavoratori. Tra loro anche il segretario nazionale di Rifondazione Comunista, Maurizio Acerbo, che ha utilizzato parole dure:

“In questo stabilimento 420 lavoratori producono ogni anno più di 700 mila turbo e oltre 1.600.000 rotori. Su questo stabilimento si sono concentrati investimenti per milioni di euro, anche con fondi pubblici, e poi altri soldi pubblici per finanziare la cassa integrazione negli anni scorsi. C’è stata la flessibilità dei lavoratori per andare incontro alla flessibilità della produzione e ci sono stati i sacrifici dei lavoratori per ottenere il premio di miglior stabilimento europeo per organizzazione del lavoro, secondo i parametri Honeywell di produzione snella ed efficiente. Tutto questo non è bastato alla dirigenza Honeywell, che intende chiudere lo stabilimento di Atessa senza nemmeno dichiararlo ufficialmente. La multinazionale  scarica i lavoratori nonostante i sacrifici imposti, quando si diceva loro che servivano flessibilità e dedizione per mantenere in efficienza lo stabilimento”.

Acerbo attacca frontalmente la proprietà francese della multinazionale:

“All’azienda non sono bastati 2 piani di esuberi che hanno interessato 115 lavoratori e 7 piani di ammortizzazioni sociali, con cassa integrazione e messa in mobilità. Ora vogliono il sacrificio estremo: l’accettazione della chiusura di una fabbrica che i lavoratori hanno reso fiore all’occhiello della produzione in Italia, per spostate tutto in Slovacchia, dove più facile è lo sfruttamento dei lavoratori, costano meno e la multinazionale usufruisce di nuovi incentivi pubblici. Hanno allargato l’Unione Europea all’est consentendo aiuti di Stato con cui la multinazionale ha realizzato il suo nuovo stabilimento e senza introdurre un salario minimo europeo per contenere competizione al ribasso sui salari. Le delocalizzazioni sono favorite da un quadro di regole a favore del capitale e contro il lavoro”.

Il segretario di Rifondazione aggiunge:

“Non ci sono giustificazioni alla scelta disonesta dei massimi dirigenti Honeywell. Rifondazione Comunista è al fianco dei lavoratori in lotta, che meritano la massima solidarietà. Difendono il proprio futuro e il loro territori,o contro una multinazionale senza scrupoli che ha deciso di scaricarli solo per ottenere margini di profitto più alti. Per questo, siamo vicini ai lavoratori ed ai sindacati in lotta, per mantenere la produzione in Italia, ad Atessa e faremo quanto possibile per contribuire, in ogni sede ci sarà possibile, al successo della vertenza”.

Infine un affondo contro il Governo:

“È vergognoso che il ministro Calenda si schieri di fatto contro i lavoratori, esigendo la sospensione dello sciopero e del blocco dei cancelli, prima di convocare un tavolo al ministero con la multinazionale. Secondo il ministro i lavoratori dovrebbero accettare supinamente di far copiare i codici per avviare le nuove linee produttive in Slovacchia, rinunciando alla difesa del proprio lavoro. Il governo Pd sta dalla parte della Honeywell?”.

Stamani il Prefetto di Chieti, Antonio Corona, ha incontrato i sindacati ed ha garantito il suo interessamento affinché la vertenza approdi presto al Ministero dello Sviluppo economico per l’apertura di un tavolo negoziale nazionale.

Dopo un’ora di confronto, il segretario provinciale Uilm di Chieti-Pescara, Nicola Manzi, afferma che “il prefetto ha dimostrato di seguire passo passo la vicenda Honeywell con grande attenzione a tutte le dinamiche in atto”.

“Ha inoltre rimarcato come la situazione rappresenti un dramma enorme per circa 500 lavoratori e le loro famiglie – aggiunge Manzi – E’ un problema da risolvere e starò al vostro fianco ha concluso il prefetto, che così ha annunciato la necessità di accelerare il tavolo negoziale al Ministero”.

Il segretario provinciale Fiom, Davide Labbrozzi, ribadisce la necessità che la Honeywell apra un dialogo sulla vertenza e chiede che il Ministero convochi presto un tavolo politico negoziale che non sia solo di mediazione, ma di pieno sostegno al problema Honeywell che ad Atessa ha l’unica fabbrica in Italia, tutelando di fatto gli interessi dei lavoratori e della produzione nazionale.

Nel corso del suo intervento Labbrozzi ha poi annunciato che l’azienda ha deciso di inviare le lettere ai dipendenti per chiedere di sospendere lo sciopero:

“Ma noi – annuncia – ci accenderemo il fuoco per scaldarci al presidio durante la notte. Inoltre sulle buste paga di agosto i lavoratori si vedranno caricati due giorni di sciopero che non abbiamo fatto, e questa è una provocazione. Loro hanno scelto il terrorismo, noi vogliamo il dialogo. Abbiamo deciso che non indietreggeremo di un millimetro”.

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