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Hotel Rigopiano, legale dei familiari contro Di Marco: “E’ iniziato lo scaricabarile”

Hotel Rigopiano, legale dei familiari contro Di Marco: “E’ iniziato lo scaricabarile”

PESCARA, 27 gennaio –  (ANSA) – PESCARA, 27 GEN – Non sono piaciute all’avvocato che assiste le famiglie di tre vittime della tragedia dell’Hotel Rigopiano, le dichiarazioni del Presidente della Provincia di Pescara, Antonio Di Marco, che questa mattina, nel corso di una conferenza stampa, aveva chiamato in causa la scarsità di risorse e mezzi a disposizione dell’ente, per spiegare la problematica gestione dell’emergenza maltempo il giorno della valanga.

L’avvocato Romolo Reboa, insieme ai legali Maurizio Sangermano e Gabriele Germano, assiste i familiari di Valentina Cicioni e dei fidanzati Marco Tanda e Jessica Tinari. Questi i suoi rilievi, al telefono dagli Stati Uniti:

“Inizia la gara a scaricare le responsabilità sugli altri, nell’ambito di una tragedia che in qualche modo poteva essere evitata. Non vogliamo dare vita ad una caccia alle streghe, ma si sarebbe potuto fare qualcosa per evitare tutti quei morti. Quelle persone volevano andare via, ma la strada piena di neve non ha consentito loro di lasciare l’albergo”.

Poi l’avvocato chiama in causa espressamente Di Marco e la sua conferenza stampa di questa mattina:

“L’autodifesa del presidente della Provincia di Pescara sulla mancata tempestiva riapertura della Strada Provinciale 8 da Penne a Rigopiano ci ha portato a rileggere il comunicato entusiastico di quasi due anni fa, tuttora presente sul sito della Provincia. Lì si vede la foto dell’uomo politico con il suo staff, sulla strada in mezzo alla neve, che afferma entusiasticamente che era stato decretato d’urgenza l’impegno di 100mila euro per mettere in sicurezza la strada a rischio di frane e valanghe, così da garantire ‘alla comunità di Farindola di poter trascorrere la stagione turistica in totale sicurezza’. In altra parte del sito si legge che nel novembre del 2015 i lavori sono terminati, ma quello che è certo è che, se la sicurezza fosse stata effettivamente assicurata, la turbina per riaprire una strada notoriamente a rischio neve sarebbe arrivata tempestivamente ed oggi non saremmo a piangere i morti dell’hotel”.

Infine Reboa si rivolge alla magistratura, che ha aperto un fascicolo contro ignoti per disastro colposo e omicidio plurimo colposo:

“Ci auguriamo che la Procura della Repubblica acquisisca tutto il fascicolo relativo a questi lavori, che dimostrano come in Provincia si era coscienti della necessità di tenere aperta la strada in condizioni climatiche difficili”.

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