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Hotel Rigopiano, Sorgi non risponde ai magistrati

Hotel Rigopiano, Sorgi non risponde ai magistrati

PESCARA, 20 dicembre – Ultimo giorno di interrogatori, in Procura a Pescara, nell’ambito dell’inchiesta sul disastro dell’Hotel Rigopiano di Farindola, avvenuto il 18 gennaio scorso e costato la vita a 29 persone.


Il primo dei cinque indagati, a presentarsi davanti al procuratore Massimiliano Serpi e al Pm Andrea Papalia, è stato Giuseppe Gatto, che deve rispondere dell’accusa di falso e che si è avvalso della facoltà di non rispondere.

Gatto è il tecnico redattore della relazione che la Gran Sasso Resort & Spa, società che gestisce il resort,  aveva allegato alla richiesta di intervenire su tettoie e verande dell’hotel.

Dopo di lui si è presentato davanti ai magistrati Andrea Marrone, consulente incaricato dall’amministratore unico della società  Gran Sasso Resort & Spa per adempiere le prescrizioni in materia di prevenzione infortuni all’Hotel Rigopiano. Il suo avvocato, Ugo Di Silvestre, al termine del l’interrogatorio ha dichiarato:

“Penso di avere chiarito la posizione del mio assistito, che è una posizione a mio avviso marginale nell’ambito di questo procedimento. Marrone si occupava della consulenza in materia di sicurezza dell’Hotel Rigopiano, un argomento che riteniamo non molto coerente con tutto il resto dell’indagine. In ogni caso siamo fiduciosi, abbiamo risposto alle domande che ci sono state poste, riteniamo di avere effettivamente chiarito la sua posizione e quindi speriamo che il suo percorso giudiziario possa arrestarsi già nella fase delle indagini preliminari”.

Marrone, insieme all’amministratore unico della società Bruno Di Tommaso, è indagato per omicidio colposo, lesioni colpose e rimozione od omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro. In particolare, secondo i magistrati, “nell’aggiornare i documenti di valutazione dei rischi, omettevano di valutare quello riferito alle valanghe nonché quello di isolamento per ingombro-neve sulla strada di accesso e di connesso rischio infortunio malore di ospiti”.

Si è avvalso della facoltà di non rispondere, invece, Antonio Sorgi, direttore della Direzione parchi territorio ambiente della Regione Abruzzo, che ha anche consegnato alcuni documenti ai magistrati.

Sorgi – assistito dall’avvocato Guglielmo Marconi – è accusato di omicidio colposo, lesioni plurime colpose, falso e abuso d’ufficio, nel filone dell’inchiesta sul permesso rilasciato nel 2006 per la ristrutturazione del complesso alberghiero, quando l’area era soggetta a vincolo idrogeologico. Secondo la Procura Sorgi – in concorso con l’imprenditore Paolo Del Rosso e con il tecnico comunale Enrico Colangeli – in assenza di quell’autorizzazione permise la realizzazione del nuovo resort con annesso centro benessere, eludendo il pericolo di valanghe al quale il sito era esposto.

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