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I sindacati dalla parte del presidente dell’azienda: “Nessuno tocchi D’Amico, va ringraziato per Tua”

I sindacati dalla parte del presidente dell’azienda: “Nessuno tocchi D’Amico, va ringraziato per Tua”

CHIETI, 10 gennaio – Non accade spesso che i sindacati prendano le difese del numero uno di un’azienda che peraltro, recentemente, è stata anche costretta a ristrutturare. Non accade, a maggior ragione, quando quel presidente di azienda finisce nel mirino dell’Autorità Anti-Corruzione presieduta da un certo Raffaele Cantone, immacolato giudice napoletano che è stato in prima fila nella lotta alla camorra. Nell’Abruzzo dell’era D’Alfonso, però, succede anche questo.

Cantone – come è noto – ha bocciato il doppio incarico ricoperto da Luciano D’Amico, dichiarando incompatibile il suo ruolo di presidente della Società unica di trasporto pubblico abruzzese (Tua Spa) con quello di rettore dell’Università di Teramo. Al di là del fatto che D’Amico sia una persona capace e che per il suo incarico alla Tua non percepisca alcun compenso, ci sono delle leggi che in ogni caso non non dovrebbero essere ignorate. Facendo perno su questo argomento, un po’ tutti i partiti di opposizione, dal Movimento 5 Stelle a Forza Italia, hanno attaccato D’Alfonso e la sua maggioranza, rei di avere nominato D’Amico al vertice della Tua. Tutti, ma non i sindacati, che anzi hanno redatto un documento di “gratitudine e non di difesa” nei confronti del presidente di Tua. Questioni lessicali, che poco spostano sul piano della sostanza, visto che la posizione espressa dai segretari regionali del settore Trasporti, aderenti a Cgil, Cisl, Uil e Faisa Cisal, suona come un atto di difesa pressoché incondizionato.

“E’ di pubblico dominio che vi sia una vera e propria disciplina per la caccia, da parte di uomini di partito, nella conquista di una nomina nelle società partecipate e ciò, ovviamente, sia per gestire una fetta di potere, ma soprattutto per beneficiare di laute indennità e rimborsi – scrivono in una nota Franco Rolandi Alessandro Di Naccio Giuseppe Murinni e Luciano Lizzi – ed è evidente che la gestione delle nomine è stata da sempre ad appannaggio dei partiti di governo, che nelle diverse realtà locali sono riusciti a gestire e controllare oltre 1.200 società partecipate dislocate su tutto il territorio nazionale. Accade così che quando queste opportunità improvvisamente diminuiscono, si scateni la reazione da parte di coloro che hanno gestito e sfruttato quelle nomine per accontentare i portatori d’acqua del mulino del proprio partito e per consolidare la rete di gestione del potere nei territori. Delle 1200 società partecipate, ben 56 delle stesse, ovvero quasi il 5% del totale, ricadono nel territorio regionale e solo fino a due anni fa, ve ne erano addirittura 3 impegnate a gestire il Trasporto Pubblico Locale in Abruzzo. Grazie anche alla caparbietà di chi scrive e alle innumerevoli iniziative e azioni di sciopero, è stato finalmente avviato e concluso, poco più di un anno fa, un coraggioso processo aggregativo e di razionalizzazione delle tre società di trasporto a partecipazione regionale, interrompendo una lunga fase storica di immobilismo politico corredata unicamente da inconcludenti ed inutili annunci”.

In realtà il processo di fusione delle tre aziende del Trasporto Pubblico Locale abruzzese, ovvero Gtm, Arpa e Sangritana, fu avviato dall’ex assessore regionale Giandonato Morra ai tempi della giunta Chiodi. Indubbiamente D’Amico ha avuto poi il merito di accelerare e di trovare la quadra, superando le divisioni e i particolarismi che avevano tenuto per troppo tempo in ostaggio il comparto.

“Così da tre presidenti, tre consigli di amministrazione, tre collegi di revisori, tre direttori generali, tre vice direttori generali, per un costo totale di 1.200.000 euro l’anno, siamo scesi ad un presidente, un consiglio di amministrazione, un collegio di sindaci revisori, un direttore generale, per un costo totale di 250.000 euro l’anno – rimarcano gli esponenti sindacali -. Insomma, quel fenomeno tristemente noto, anche fuori regione, come il poltronificio d’abruzzo, grazie al nostro impegno e alla guida del presidente Luciano D’Amico si è trasformato in una realtà che in poco più di due anni ha già restituito alle casse degli abruzzesi oltre 25 milioni di euro, imputabili per lo più a minori costi di gestione, per non parlare delle nuove opportunità di lavoro a tempo indeterminato materializzatesi attraverso l’assunzione di oltre 140 giovani, tutti selezionati con procedure ad evidenza pubblica”.

Inoltre i segretari regionali di categoria rilevano:

“In passato operazioni di simili complesse progettualità venivano gestite attraverso il ricorso a costosissime consulenze, questa volta invece incassiamo il frutto del lavoro gratuito di un professore di Economia Aziendale che avrebbe, secondo qualcuno, commesso il ‘reato’ di lavorare gratuitamente per la propria collettività, assumendosi responsabilità e mettendoci la propria faccia, obbligandoci peraltro a riunioni in orari impossibili pur di non pregiudicare e di non ridurre di un solo minuto il proprio contributo all’Ateneo. La Tua Spa oggi è 870 autobus, 17 locomotori, 16 convogli passeggeri, 1.587 dipendenti, 28.000.000 di passeggeri e 37,9 milioni di chilometri l’anno, che ne fanno la settima realtà in campo nazionale. Evidentemente questi risultati, soprattutto se conseguiti da una società pubblica, danno fastidio a coloro che non gradiscono perdere fette di influenza. Proprio per questo sentiamo il dovere di ringraziare, e non difendere, Luciano D’Amico pubblicamente”.

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