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Il centro di accoglienza a Montesilvano non si farà

Il centro di accoglienza a Montesilvano non si farà

MONTESILVANO, 12 novembre – Non si farà il centro di accoglienza per migranti in via Napoli e, in più, l’amministrazione comunale di Montesilvano vuole cercare una soluzione che sia di effettiva integrazione tra le persone ospiti e i residenti.

La rassicurazione ai residenti della zona arriva direttamente dal sindaco Francesco Maragno, supportata anche da una comunicazione ufficiale della Prefettura di Pescara. Ieri pomeriggio il primo cittadino, gli assessori Ottavio De Martinis, Valter Cozzi, Paolo Cilli e Fabio Vaccaro e il consigliere Anthony Aliano hanno incontrato a Palazzo di Città circa 30 residenti della zona compresa tra via L’Aquila, via Napoli, via Torino e via Isonzo. Al centro della riunione la situazione, legata soprattutto alla sicurezza, del quartiere di Villa Verrocchio.

«Abbiamo ascoltato – dichiara il sindaco Francesco Maragno – le preoccupazioni messe in evidenza dai cittadini del quartiere. Stiamo cercando di lavorare su una serie di iniziative che possano rappresentare una soluzione alle problematiche esposte. Stiamo valutando, infatti, di implementare il sistema di videosorveglianza nella zona. In questo modo riteniamo possa crearsi un ulteriore deterrente per gli atti di illegalità che ad oggi purtroppo interessano il quartiere. Lavoreremo, come stiamo già facendo, in sinergia con tutte le forze dell’Ordine che operano, purtroppo, quotidianamente in carenza di organico, gestendo ampie aree territoriali».

In merito invece alla questione relativa ai centri di accoglienza che si trovano nelle immediate vicinanze del quartiere il sindaco afferma:

“La questione dell’accoglienza dei migranti è molto delicata. E’ infatti importante coniugare le esigenze di sicurezza dei residenti della nostra città con quelle invece di quanti fuggono da contesti fatti di guerre e disperazione, approdano nel nostro Paese e che non possiamo certamente ignorare. Stiamo valutando moltissime possibilità, proprio per raggiungere questo obiettivo, ossia tutelare l’immagine e il decoro della città e al tempo stesso dare una risposta ai profughi che raggiungono anche Montesilvano. La nostra città non può ospitare altri migranti, oltre a quelli già accolti. La presenza di profughi ad oggi sul territorio è particolarmente numerosa ed è importante che essa si riduca significativamente”.

Tra le valutazioni che l’amministrazione sta facendo c’è quella di aprire uno Sprar (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati), una rete di centri di seconda accoglienza, finalizzati non all’assistenza immediata, come gli attuali Cas presenti nella nostra città, ma all’integrazione sociale di soggetti già titolari di una forma di protezione internazionale. Con l’apertura dello Sprar la città di Montesilvano potrebbe arrivare ad accogliere un numero massimo di circa 150 immigrati, andando di fatto a sostituire gli attuali Cas, che per legge non possono essere allestiti sullo stesso territorio.

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