Regione
Stai leggendo
In Abruzzo biodiversità da record, ma scatta la procedure di infrazione Ue

In Abruzzo biodiversità da record, ma scatta la procedure di infrazione Ue

PESCARA, 21 ottobre – “L’Abruzzo ha un record in Europa di cui andare fieri, la ricchezza in specie ed habitat, ma, assieme alla altre regioni italiane, è sotto procedura d’infrazione per la sua politica del gambero: fa un passo in avanti e due indietro non approvando le azioni per la tutela e la corretta gestione di questo patrimonio di valore mondiale”. Lo afferma la Stazione Ornitologica Abruzzese Onlus, auspicando che “la Giunta regionale dia risposte”, perché “la natura abruzzese non può più aspettare”.

La Commissione Europea un anno fa, il 23 ottobre 2015, ricorda l’associazione, ha attivato la procedura d’infrazione 2015/2163 contro l’Italia e l’Abruzzo ai sensi dell’articolo 258 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, concernente la mancata designazione delle Zone Speciali di Conservazione (ZSC) e la mancata adozione delle misure di conservazione. Violazione degli articoli 4(4) e 6(1) della direttiva 92/43/CEE (Eu Pilot 4999/13/ENV).

“La biodiversità abruzzese – dicono gli ambientalisti – è così preziosa che il 38% del territorio abruzzese è nella Rete Natura2000 voluta dall’Unione Europea con la Direttiva “Habitat” 43/92 del 1992. Le norme comunitarie prevedono che i Siti di Interesse Comunitario siano trasformati entro un lasso di tempo, ampiamente superato, in Zone Speciali di Conservazione, con specifiche misure di conservazione e piani di gestione comprensivi di misure per lo sviluppo territoriale. Le azioni di tutela devono essere attivate anche nelle Zone di protezione Speciale per l’avifauna (Zps)”.

“Tra le misure di conservazione – aggiunge la Stazione Ornitologica – alcune sarebbero utili ad evitare proprio i gravissimi fatti che hanno assurto agli onori delle cronache in queste ore, la messa in sicurezza di strade e infrastrutture per la fauna. Poi servono norme attente di conduzione dei pascoli con un carico di bestiame che non danneggi i rari habitat montani. Oppure una gestione sostenibile delle foreste con tagli al di fuori del periodo riproduttivo dell’avifauna lasciando in piedi gli alberi maturi ricchi di rifugi per i chirotteri”.

Rispetto a quanto c’è da fare, però, “da un anno tutto è bloccato per una ridicola spirale politico-amministrativa che non ha senso. Un caos che vede la Commissione Europea pronta a sanzionare pesantemente la Regione da cui ora si cerca di venire fuori dall’impasse con una semplice Delibera di Giunta di approvazione delle sole misure di conservazione. Una scorciatoia – conclude l’associazione – che rischia di trasformarsi nella classica buccia di banana e in un boomerang per via del fatto che norme di questa portata devono comunque essere approvate secondo procedure ben più approfondite e, soprattutto, attraverso la partecipazione del pubblico”.

Mi sento...
Felice
0%
Orgoglioso
0%
Euforico
0%
Ok
0%
Triste
100%
Arrabbiato
0%