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Incendio Gran Sasso, Rigopiano continua a bruciare. Fiamme anche sul versante teramano /FOTO

Incendio Gran Sasso, Rigopiano continua a bruciare. Fiamme anche sul versante teramano /FOTO

FARINDOLA, 9 agosto – Continua a bruciare il monte Siella, nei territori comunali di Farindola e Arsita, sul versante e pescarese del Gran Sasso. Vanno avanti ininterrottamente le operazioni di spegnimento da parte dei velivoli antincendio – canadair ed elicottero – che da stamani hanno ripreso le attività. 

Nell’area, estremamente impervia, sono impegnati Vigili del Fuoco, Carabinieri Forestali, Protezione Civile e volontari. Difficilissimo, proprio per le caratteristiche della zona, intervenire via terra. A poche centinaia di metri dai resti dell’hotel Rigopiano, ieri sera è stata installata una vasca portatile per consentire all’elicottero dei Vigili del Fuoco di rifornirsi sul posto.

L’incendio si era sviluppato sabato sulla piana di Campo Imperatore. Le fiamme erano partite da un barbecue. Il rogo, dopo aver interessato le praterie della piana, nell’Aquilano, aveva raggiunto e superato la montagna circostante, bruciando prima la pineta e poi la faggeta, fino a raggiungere il versante pescarese e il monte Siella. La Procura dell’Aquila ha aperto un’inchiesta. Sei le persone identificate il giorno del rogo.

AGGIORNAMENTO DELLE 20,15 – Secondo il sottosegretario alla presidenza della Regione con delega alla protezione civile  “Persiste una situazione difficile” sul monte Siella, versante pescarese e teramano del Gran Sasso, nei territori comunali di Farindola e Arsita, interessato da un incendio che va avanti da giorni.
Oltre ai mezzi aerei – Canadair ed elicottero – che per tutto il giorno hanno effettuato lanci, nell’area sono in azione una quarantina di uomini, tra Vigili del Fuoco, Carabinieri Forestali, Protezione Civile e volontari. In base all’evolversi della situazione, domani potrebbero esserne inviati degli altri.

Il Comune di Farindola ha inviato alla Protezione civile regionale una nota per richiedere la possibilità di avvalersi del personale del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico (Cnsas) al fine di creare una linea tagliafuoco al di sopra del cono della valanga che lo scorso 18 gennaio ha travolto e distrutto l’hotel Rigopiano. Nel canale della valanga, infatti, c’è abbondante presenza di detriti e legna secca, materiale che potrebbe prendere fuoco rapidamente.

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