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Incompatibilità D’Alfonso, M5s ricorre al Tribunale ordinario: “Basta pantomima presidente-senatore”

Incompatibilità D’Alfonso, M5s ricorre al Tribunale ordinario: “Basta pantomima presidente-senatore”

PESCARA, 7 maggio –  Il Movimento 5 Stelle ricorre al Tribunale ordinario dell’Aquila sulla presunta incompatibilità del presidente della Regione Abruzzo e senatore Luciano D’Alfonso, dopo che “la Giunta per le elezioni ha, purtroppo, espresso un giudizio politico e non oggettivo contro i dettami costituzionali”. I pentastellati sottolineano di aver presentato il ricorso, affinché “questa pantomima del presidente-senatore finisca e si permetta agli abruzzesi di tornare al voto per decidere del proprio futuro”.

Il punto della situazione nel corso di una conferenza stampa a Pescara. C’erano i consiglieri M5s Sara Marcozzi, Riccardo Mercante, Domenico Pettinari, Pietro Smargiassi e Gianluca Ranieri. La scelta della Giunta per le elezioni, convocata dal presidente del Consiglio regionale, Giuseppe Di Pangrazio, proprio su richiesta del M5s, secondo i pentastellati è “dettata dall’appartenenza partitica piuttosto che dalla funzione istituzionale a cui erano chiamati i suoi componenti, nello specifico, quelli di maggioranza”.

“Ecco perché – sottolineano – dopo la famigerata decisione della maggioranza di governo di non riconoscere cause di incompatibilità tra la carica di senatore e quella di presidente della Regione, siamo costretti a tutelare la nostra Regione rivolgendoci al Tribunale ordinario de L’Aquila. L’incompatibilità che la Giunta per le elezioni, grazie ai fedelissimi del presidente-senatore, non ha riconosciuto, è sancita dall’art. 122 della Costituzione e dal Regolamento del Consiglio Regionale. Sarebbe dovuta essere una mera presa d’atto e invece il centrosinistra ha preferito prendere tempo allontanando il più possibile il confronto elettorale che evidentemente li vedrebbe perdenti”.

“La legge è chiara – aggiungono – come è chiaro il parere degli uffici legislativi del Consiglio Regionale che, a seguito della nostra richiesta di chiarimenti, hanno ribadito la totale indipendenza del procedimento di decadenza previsto dal Regolamento del Consiglio regionale, rispetto a quello sancito nel Regolamento del Senato. Normative e pareri tecnici che contrastano nettamente con l’atteggiamento dell’incompatibile presidente-senatore che si ostina nella sua posizione, anche a costo di umiliare l’Abruzzo davanti ad un’intera nazione”.

I pentastellati parlano di “deliberata volontà di relegare la nostra regione ad una condizione di immobilismo istituzionale” e sottolineano che “si tratta di uno strano tipo di immobilismo che colpisce il consiglio regionale quando dovrebbe prendere in favore degli abruzzesi, ma non ferma la corsa alle nomine e/o assunzioni dell’ultima ora nel tentativo di imporre gli uomini del presidente nelle posizioni strategiche”.

“Sarà il Tribunale a decidere, peraltro in tempi strettissimi, molto probabilmente meno di sessanta giorni. Ma c’è di più: secondo la Corte Costituzionale, la proposizione del ricorso elettorale impedirà a D’Alfonso l’eventuale scelta di permanere in Consiglio regionale, salvo che non lo faccia ‘entro un congruo termine’ con decorrenza dalla notifica del nostro ricorso e comunque prima dell’udienza che sarà fissata dal Tribunale. Alle propagandistiche ‘raccolte di firme’ preferiamo i fatti concreti”, concludono i consiglieri M5s.

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