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La difesa di D’Alfonso sul caso Maltauro: “Qualcuno ha raggirato l’Anac”

La difesa di D’Alfonso sul caso Maltauro: “Qualcuno ha raggirato l’Anac”

PESCARA, 24 aprile 2017 – Non finiscono le grane per il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, che negli ultimi giorni è impegnato a ribattere, colpo su colpo, alle contestazioni avanzate dalla magistratura sul caso Pescaraporto e ora anche ai rilievi dell’Autorità nazionale anticorruzione, che ha aperto un procedimento di vigilanza nei confronti della Asl 2 Lanciano Vasto Chieti e della Regione Abruzzo, sul caso Maltauro, per “l’accertamento di tutti i profili attinenti alla proposta di Project Financing nonché di tutti gli atti presupposti e conseguenti”. Su quest’ultimo fronte, relativo al progetto per la realizzazione del nuovo ospedale di Chieti, rispetto al quale la Regione ha da tempo scelto di puntare con forza, D’Alfonso nel pomeriggio ha convocato una conferenza stampa, affiancato dall’assessore alla Sanità, Silvio Paolucci.

La difesa governatore, in definitiva, si risolve nella tesi che l’Anac sia stato raggirato qualcuno. D’Alfonso non lo dice apertamente, ma sembra essere una chiara allusione all’iniziativa di Sara Marcozzi, consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, che con il suo esposto ha messo in moto gli accertamenti dell’Autorità anticorruzione:

“Il fatto che l’Ingegner Romano arrivi a richiedere gli atti di gara e i verbali di gara, mi fa pensare che qualcuno lo abbia raggirato, per cui io il 26 aprile andrò ad incontrarlo per ricostituire l’integrità della sua posizione lavorativa, facendo in modo che il flusso documentale sia corretto e magari anche l’accompagnamento orale”.

Romano è responsabile del procedimento e dirigente ad interim dell’Ufficio Vigilanza Contratti Partenariato Pubblico-Privato. D’Alfonso passa al contrattacco:

“Io ritengo che la consigliera Marcozzi sia nella più totale innocenza e la ringrazio di questa attività ulteriormente documentale. Ho la percezione che l’ingegner Filippo Romano, con questa triplice cartacea che ha inviato alla Regione Abruzzo, sia stato messo nella condizione difettosa dal punto di vista documentale poiché: primo, abbiamo già adito noi come Regione Abruzzo, mettendo a conoscenza dell’Anac l’intera procedura; secondo, in ordine alla premura effettivamente resa da Anac per quanto riguarda la consistenza del canone di concessione, che è l’elemento oggetto di grande lettura diligente da parte di Anac in questo caso, noi siamo davanti ad una non proceduralizzazione perché deve essere ancora qualificato il proponente come il promotore, e deve essere ancora tenuta la gara, come è notorio, per tabulas”,

Il governatore sottolinea:

“Da quello che ho letto io da questi tre fogli inviati dall’ingegner Romano, sembra che si sia già tenuta tutta la procedura, qualificato il promotore, tenuta la gara d’appalto, stabilita la quota come canone di concessione. Tutto questo però non c’è stato ancora, ma c’è stata solo una delibera di Giunta nel 2016, che ha esattamente dettagliato cosa fare per il pieno rispetto del pubblico interesse, quivi comprendendo anche il massimo del contenimento del canone economico che, se dovesse servire, deve essere minimale per consentire la copertura economico-finanziaria di questa notevole massa di lavoro che noi riteniamo essere necessaria nell’importante presidio ospedaliero della città di Chieti”.

D’Alfonso, in conclusione, annuncia di essere intenzionato a tirare dritto sul project financing per l’ospedale di Chieti:

“Noi andremo avanti e procediamo speditamente. Ci si chiedono trenta giorni per riscontrare i documenti, ma noi impieghiamo trenta minuti a partire da questa conferenza stampa”.

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