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La Regione Abruzzo approva la “Carta di localizzazione dei pericoli da valanga”

La Regione Abruzzo approva la “Carta di localizzazione dei pericoli da valanga”

L’AQUILA, 28 febbraio – E’ stato approvato oggi, dalla giunta regionale abruzzese, il testo del provvedimento relativo alle norme per la previsione e la prevenzione dei rischi da valanga, che comprende l’adozione della “Carta di Localizzazione dei pericoli da Valanga – Massiccio del Gran Sasso d’Italia settore occidentale”. Un provvedimento che forse, se fosse stato approvato prima, avrebbe contribuito ad evidenziare la situazione di pericolo alla quale era esposto l’Hotel Rigopiano di Farindola e a scongiurare il disastro che il 18 gennaio scorso è costato la vita a 29 persone.


Il provvedimento è stato approvato su proposta del Servizio di Prevenzione dei rischi di Protezione Civile. Il presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, ha spiegato che l’iniziativa prende forza dalla Legge Regionale numero 47 del 18 giugno 1992, che disciplina modalità e procedure per la formazione della Carta di Localizzazione dei pericoli da valanga, prevedendo l’adozione delle relative misure di salvaguardia.

La carta individua sul territorio regionale cartografato, che si estende su 8.400 ettari, le aree potenzialmente a rischio per il pericolo valanghe. Essa costituisce un primo reale esame delle aree in cui, per conformazione morfologica e altimetrica, è probabile che si verifichi la caduta di valanghe spontanee.

Nel provvedimento approvato viene specificato che, in attesa di definire la “Carta dei rischi locali di valanga”, è sospesa, a titolo cautelativo, la edificazione nonché la realizzazione di impianti e infrastrutture ai fini residenziali, produttivi e di carattere industriale, artigianale, commerciale, turistico e agricolo, nonché ogni nuovo uso, delle aree che comportino rischio per la pubblica e privata incolumità.

In presenza di esigenze contingenti di carattere locale e in attesa dell’inclusione delle singole aree nelle due categorie di rischio sopra indicate, le Amministrazioni locali interessate potranno procedere autonomamente, assumendo i relativi oneri e avvalendosi della collaborazione di tecnici specializzati nella materia, ad elaborare uno studio tecnico analitico delle condizioni di rischio di un’area inclusa nella Carta regionale.

Uno studio di tale natura potrà essere realizzato anche a cura di soggetti privati, i quali rimetteranno i relativi elaborati al Comune territorialmente competente per il successivo inoltro alla Regione. Inoltre, il sindaco del comune interessato, entro 10 giorni dall’acquisizione delle informazioni, dovrà notificare l’esistenza dei pericoli da valanga ai proprietari e agli eventuali gestori degli edifici e degli impianti esistenti nelle zone segnalate.

Il sindaco dovrà assicurare in ogni caso una tempestiva e completa informazione di tutti i cittadini in ordine agli effetti derivanti dalla notifica dei provvedimenti regionali, mediante idonei ed efficaci mezzi di comunicazione.

Il CO.RE.NE.VA. (Comitato Regionale Neve e Valanghe) avrà il compito di valutare, con priorità rispetto ad ogni altro adempimento, il livello di rischio relativo alle singole situazioni segnalate e di formulare le prescrizioni ritenute idonee, in relazione allo stato di fatto, a salvaguardia della pubblica e privata incolumità.

Qualora le condizioni di rischio fossero ritenute eccezionali e attuali, il Comitato potrà prescrivere l’immediata sospensione di ogni utilizzazione delle opere e delle aree, condizionandone il ripristino alla preventiva realizzazione di idonei interventi di difesa.

D’Alfonso, infine, ha comunicato che entro il 2018 sarà predisposto il piano completo dei rischi derivanti da valanghe che interesserà tutto il territorio abruzzese, con un investimento che ammonta a un milione e 300 mila euro da fondi nazionali.

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