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L’Aquila, Intecs non invia lettere licenziamento. Dipendenti al lavoro, ma cancelli sbarrati

L’Aquila, Intecs non invia lettere licenziamento. Dipendenti al lavoro, ma cancelli sbarrati

L’AQUILA, 2 gennaio – E’ stato un Natale amaro per 65 ricercatori della Intecs, rimasti senza lavoro, dopo la chiusura dell’ultima azienda attiva in quello che un tempo era il polo elettronico dell’Aquila. A rendere ancora più triste l’epilogo, le modalità con le quali è arrivato il benservito. Il segretario provinciale della Fiom Cgil, Elvira De Sanctis, denuncia infatti che i ricercatori dell’azienda non hanno ricevuto alcuna lettera di licenziamento. Questa mattina, dunque, si sono regolarmente presentati sul luogo di lavoro, ma hanno trovato i cancelli chiusi.

La sindacalista della Fiom fa sapere che il fatto è stato segnalato alle forze dell’ordine e annuncia:

“La Fiom e i lavoratori metteranno in campo tutte le azioni a tutela dei loro diritti, visto che un licenziamento ingiusto, perpetrato in concomitanza delle festività natalizie, per giunta mal comunicato, può creare difficoltà alle pratiche di accesso alla Naspi”.

De Sanctis aggiunge:

“E’ caos totale, da parte dell’azienda, nella comunicazione ai lavoratori del recesso del rapporto di lavoro. E così anche nella fase di chiusura del sito dell’Aquila, con il licenziamento di tutti i 65 ricercatori, la Intecs è riuscita a dare il peggio di sé. Nella giornata di oggi i lavoratori, non avendo ricevuto la lettera di licenziamento, si sono doverosamente recati sul posto di lavoro, dove però hanno trovato sbarrata e accuratamente chiusa con un lucchetto la porta di ingresso all’azienda”.

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