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L’Aquila, piana di Campo Imperatore devastata da un motoraduno /FOTO

L’Aquila, piana di Campo Imperatore devastata da un motoraduno /FOTO

L’AQUILA, 19 luglio – Un vero e proprio far west estivo: campeggi improvvisati, auto e moto su habitat rari e protetti, rifiuti, fuochi artificiali alla faccia delle regole. Ecco cos’è diventata l’area di Campo Imperatore, una delle più belle sul Gran Sasso.

E’ la Stazione ornitologica abruzzese a segnalare il vero e proprio disastro lasciato da un motoraduno che si è svolto nel fine settimana scorso nell’area di Fonte Vetica: e ci sono foto e video che documentano comportamenti che sarebbero assolutamente vietati in un parco.

“Moto che scorrazzano e vengono parcheggiate sulle preziose praterie per la cui tutela l’Ente Parco del Gran Sasso sta spendendo anche molti denari dei contribuenti con progetti europei LIFE – sottolinea l’associazione –  un accampamento che diventa un campeggio “fai da te” sulle medesime praterie. Uso dei droni che in un parco dovrebbero essere vietati per il disturbo che arreca alla fauna. Addirittura in un video si vedono fuochi artificiali, anch’essi sottoposti ad autorizzazione del Parco che ovviamente non potrebbe darla in un luogo così delicato. La mattina ai visitatori si è presentata una scena degna di un film di Ciprì e Maresco, con rifiuti ovunque trasportati dal vento e alla mercè dei cavalli. Non vogliamo immaginare la gestione dei cosiddetti “bisogni” di tutte queste persone”.

L’associazione si rivolge direttamente, e duramente, al presidente del Parco Gran Sasso Laga:

“Crediamo che sia venuto il tempo di farla finita con le dichiarazioni sul turismo sostenibile che davanti a queste immagini si rivelano per quello che sono: slogan vuoti .Quello che stiamo verificando è solo una fruizione indecorosa che sta respingendo le persone che vogliono visitare questi luoghi in silenzio, in punta di piedi. Il Presidente Navarra come giudica queste immagini? Cosa intende fare per tutelare la biodiversità e garantire un decoro a chi vuole visitare un Parco nazionale senza vedere queste scene?”

La Stazione ornitologica sottolinea ancora che

“Il turismo non è un assalto selvaggio. Nel piccolo Tibet si va per fare escursioni nel silenzio, non per sentire un frastuono degno di una periferia. Bisogna organizzarlo in maniera decorosa. Quando si arriva in un parco bisogna pensare di trovarsi in un giardino, non in un parcheggio. Si chiedono quindi ordine e rispetto delle regole già esistenti, a partire dal divieto di campeggio al di fuori delle aree all’uopo destinate; l’organizzazione della fruizione in maniera regolamentata e una sorveglianza costante”.

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