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L’Aquila, presentati i candidati di Potere al Popolo

L’Aquila, presentati i candidati di Potere al Popolo

L’AQUILA, 1 febbraio – Istruzione, protezione del territorio, diseguaglianze sociali, lavoro e ambiente. Sono tante le proposte, su diverse tematiche, di cui hanno parlato candidati e candidate di Potere al Popolo oggi all’Aquila.

Tra le candidate aquilane c’è Silvia Frezza, insegnante e capolista al collegio L’Aquila-Teramo per la Camera dei Deputati (proporzionale): una vita spesa sul territorio, nell’impegno per una scuola migliore, per la parità di genere e, negli ultimi anni, per la ricostruzione post-sisma delle scuole aquilane.

“Noi siamo il programma del sì – ha affermato Frezza nel corso della conferenza stampa – nel modo e nei contenuti che ci hanno contraddistinto in questi anni di lavoro nei nostri territori”.

C’è tutta la volontà di ricostruire un progetto reale di sinistra:

“Potere al Popolo nasce per passare attraverso le elezioni e andare oltre – ha evidenziato Alessandro Tettamanti, giornalista precario free lance, tra i fondatori del comitato 3e32 e attivista nel post-sisma aquilano, oggi candidato nel collegio L’Aquila-Marsica alla Camera (maggioritario) – stiamo ricostituendo un progetto reale di sinistra, che aggreghi orizzontalmente individui e soggetti collettivi, votare per noi significa avere finalmente voce, significa sostenere un progetto per qualcuno che vive sulla propria pelle la crisi, la precarietà, l’instabilità lavorativa, la mancanza di servizi sociali, la frammentazione della società e delle città, come la nostra”.

Presente alla conferenza stampa anche Silvano Di Pirro, “cittadino del parco”, come ama definirsi, residente a Pescasseroli, esponente di Rifondazione Comunista nell’Alto Sangro e storico attivista per l’ambiente. E’ candidato al collegio Abruzzo per il Senato (proporzionale):

“Questa è l’occasione per il popolo di ribellarsi – ha esordito – siamo diversi da tutti gli altri perché le nostre liste, il programma e i candidati sono stati decisi in decine di assemblee, non imposti come a destra e a manca. Quello di cui vogliamo occuparci è anche la piaga dello spopolamento delle nostre aree interne, di cui non parla mai nessuno, perché siamo diventati territori di confine. Ci sono invece delle leggi sulla montagna, sui piccoli comuni, che possiamo mettere in campo per uscire insieme da quella trappola mortale chiamata spopolamento”.

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