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Liceo classico di Pescara, i genitori ribadiscono: “No alla settimana corta”

Liceo classico di Pescara, i genitori ribadiscono: “No alla settimana corta”

PESCARA, 25 gennaio – Non mollano i genitori del Liceo Classico di Pescara, da mesi schierati contro il provvedimento con cui l’orario scolastico è articolato con settimana corta.

Con una lunga lettera, a firma di Paolo Ballerini, membro del Consiglio d’Istituto per la componente genitori, si ricorda alla preside Donatella D’Amico:

“che la massima autorità in materia di giustizia amministrativa ha ritenuto fondate e urgenti le nostre motivazioni invitando quindi il Tar a esprimersi sollecitamente sul merito della questione sollevata. E’ molto probabile che il Tar, sulla stessa falsariga di quanto stabilito dal Consiglio di Stato, annulli la delibera del Consiglio d’Istituto con cui è stata istituita la settimana corta”.

Nella lettera si sottolinea che:

“Ripercorrendo la vicenda della settimana corta sembra di assistere ad una sorta di “crociata” in cui per il raggiungimento di un obbiettivo di dubbia utilità si è disposti a sacrificare la ragionevolezza e il rispetto delle opinioni altrui: tutto questo in un liceo classico, un tipo di scuola tradizionalmente dedita all’insegnamento della logica e della democrazia più di ogni altra nel nostro Paese. È molto triste che l’ultima parola sulla legittimità dell’istituzione della settimana corta nella nostra scuola debba provenire dalle autorità giudiziarie invece che dal compimento di un percorso decisionale democratico, trasparente e condiviso da tutte le parti in causa”.

I genitori continuano a manifestare la massima volontà di collaborazione, ma perché ci sia un effettivo miglioramento del funzionamento dell’istituto:

“Il lungo e difficile percorso di avviare la settimana corta in una istituzione scolastica come il Liceo Classico di Pescara” non è obbligatorio, non esiste infatti alcuna reale necessità di copiare malamente modelli didattici utilizzati in altre realtà geografiche e sociali solo per fregiarsi di una sorta di etichetta “europea”.

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