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Luigi Blasioli, il musicista che disegna il jazz

Luigi Blasioli, il musicista che disegna il jazz

PESCARA, 10 luglio – E’ un musicista che disegna il jazz, colorando i percorsi dell’anima con chilometri di note. Luigi Blasioli è una di quelle persone che hanno l’arte nelle vene, la mettono in circolo e la cambiano con il passare del tempo, proprio perché del tempo sentono i passi. Così succede che chi ha ascoltato Sounds of Aracsep Valley abbia un attimo di smarrimento di fronte alle nuove sonorità di Sensory Emotions. Ma è un attimo appena, perché poi, come sempre accade nella musica, ogni nota torna al suo posto.

Stessa etichetta, Dodicilune Records, stesso successo consolidato nei mesi di ascolto, eppure una costruzione completamente diversa, che segna non solo un progresso, ma un deciso cambiamento nel viaggio che Blasioli, contrabbassista. bassista elettrico e compositore,  fa nel suo rapporto con chi lo ascolta.

Lui lo descrive così:

“Il disco nasce da una maturazione interiore e dalla ricerca di emozioni introspettive che mi hanno guidato attraverso immagini, storie e cose che ho vissuto – sottolinea Blasioli – Mi sono inspirato ad autori importanti dello scenario del jazz moderno, come Esbjörn Svensson Trio e Lars Danielsson. Il disco è un tuffo dentro di me per una ricerca raffinata della mia comunicazione agli altri attraverso la mia musica”.

L’ispirazione di oggi unisce alle solide radici americane di ieri gli spiriti algide del Nordeuropa, che riempiono di colori altri, ma sempre intensi, gli spazi che il jazz più tradizionale lascia ancora vuoti.

Se ancora jazz tradizionale esiste. Perché la tecnologia, la società veloce hanno cambiato anche l’approccio con la musica:

“Poter ascoltare tutto in tempo reale – sottolinea Blasioli – ha creato nuove sonorità Si è contaminato e si continua a contaminare. Io sono convinto che valga la pena mischiare e avere un proprio colore. La contaminazione c’è da sempre, ora è semplicemente più evidente”.

Quanto conta oggi la differenza è difficile dirlo, o meglio è difficile dirlo in Italia, dove anche i percorsi musicali seguono logiche spesso immutabili, radicate:

“In Italia si viaggia sempre sulla scorta degli stessi grandi nomi, soprattutto per quanto riguarda i festival – aggiunge Blasioli – che sono sicuramente nomi importanti con produzioni importanti. Ma non c’è spazio, se non ridotto, per gli emergenti. E in questo modo stanno ammazzando la musica”.

E’ il privato, ormai, che fa una selezione vera:

“Suonare nei jazz club dà più soddisfazione – dice ancora Blasioli – perchè senti di essere scelto davvero per quello che scrivi, per come suoni. E io sono contento di essere selezionato per il piacere di quello che sono. Perché in Italia artisti bravi, che scrivono cose buone ci sono”.

“Sensory emotions” è una produzione di nove brani tutti molto intensi, tutti coordinati in un progetto eppure ognuno diverso dall’altro. Si sviluppa alla ricerca di tonalità molto interiori, bilanciando forza e tenerezza: il suono assume una sua dimensione tangibile, forte, ma allo stesso tempo calda e avvolgente.

Con Blasioli suonano gli amici di sempre: Pierpaolo Tolloso  al sassofono, Cristian Caprarese alle tastiere, Giacomo Parone alla batteria. Il rapporto è stretto, istintivo, spontaneo tanto nel cd quanto nelle performance live. Uno spettacolo da ascoltare, uno spettacolo da vedere.

 

foto di Raffaele Auriti

 

 

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