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L’Università di Teramo tra il successo della “cura D’Amico” e l’indifferenza di enti ed istituzioni

L’Università di Teramo tra il successo della “cura D’Amico” e l’indifferenza di enti ed istituzioni

TERAMO, 7 dicembre – Se l’Università di Teramo, sotto la guida di Luciano D’Amico, ha ripreso a crescere e ad attrarre ricercatori anche dall’estero, a distanza di anni resta ancora un corpo estraneo rispetto alla città. O almeno rispetto all’idea di sviluppo della città che la classe politica teramana sembra avere.

Un’indifferenza quella verso l’Università di politica ed enti locali che questa mattina ha riecheggiato nelle parole del Rettore, che nella tradizionale conferenza stampa di fine anno ha espresso tutto il suo rammarico per il mancato accoglimento, da parte di enti ed istituzioni locali, dei continui inviti ad una collaborazione sinergica lanciati dall’Ateneo. A partire da quella per la realizzazione di una cabinovia tra il centro storico e Colleparco.

“L’Ateneo scoppia di salute, è in grado di affrontare con impegno le sfide future – ha detto D’Amico – offre, come ha sempre fatto dal primo giorno del mio mandato, la piena disponibilità ad enti ed istituzioni del territorio perché credo che mettere in rete le eccellenze possa far fare un salto di qualità al territorio. Mi sembra che le nostre richieste non abbiano trovato una grande accoglienza, ma non importa, andremo avanti lo stesso, da soli, o ci rivolgeremo altrove perché i risultati conseguiti non possono essere vanificati con una politica di puro mantenimento”.

D’Amico non ha fatto nomi, ma il riferimento tra gli altri anche al sindaco Brucchi, in una conferenza stampa di fine anno dove gli unici rappresentanti della classe politica teramana erano il consigliere comunale Dodo Di Sabatino e il presidente della Provincia Renzo Di Sabatino, era  evidente.

“La settimana scorsa il  sindaco Alessandrini, a Pescara ha firmato la convenzione con il ministro della Difesa per trasferire al polo di viale Pindaro l’ex caserma Di Cocco con lo splendido parco che ha, l’ex caserma dei vigili del Fuoco e pedonalizzare viale Pindaro – ha detto ancora il Rettore – si può dire che a Pescara nel giro di qualche anno sorgerà una splendida cittadella universitaria. A Chieti il sindaco sta avviando la realizzazione di una cabinovia di collegamento fra Madonna delle piane e Chieti alta, questo riporterà gli studenti a Chieti alta e renderà più viva città. I  risultati e i progetti di L’Aquila sono troppo lunghi per  poterli citare ma fra qualche anno entrerà a far parte ancor più stabilmente della rete delle Università più prestigiose a livello internazionale. Mi farebbe piacere che anche l’Ateneo teramano ricevesse lo stesso supporto dalle istituzioni”.

Polemiche a parte i dati snocciolati da D’Amico sullo stato di salute dell’Università di Teramo sono più che positivi. Il numero delle matricole è infatti cresciuto dell’8,3 per cento, arrivando a quota 1161,  e l’Ateneo ha incassato ben  tre accreditamenti come operatore della Regione per servizi al lavoro, Garanzia Giovani e sportello informativo di microcredito e autoimpiego.

Un aumento che ha interessato anche le borse per i dottorati, di cui il 25 per cento (su un totale di 60) è stato assegnato a ricercatori provenienti dall’estero.

“Siamo la prima università in Europa per attrattività dai paesi stranieri – ha concluso il Rettore – con oltre  229 domande pervenute da laureati di università prestigiose e paesi altrettanto prestigiosi”.

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