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Vende l’oro di San Rocco per sistemare la Chiesa, a processo ex parroco di Orsogna

Vende l’oro di San Rocco per sistemare la Chiesa, a processo ex parroco di Orsogna

ORSOGNA, 23 febbraio – In tempi di magra per le casse della parrocchia aveva pensato di vendere ad un Compro oro quegli ex voto del cosiddetto “Tesoro di San Rocco” per pagare con il ricavato i lavori di sistemazione della chiesa. Ma non aveva fatto i conti con il sentimento dei fedeli, che appena scoperta la vendita di quegli oggetti avevano presentato un esposto in Procura. Esposto che al termine delle indagini ha portato il pm Giancarlo Ciani a firmare la citazione diretta a giudizio per don Mario Persoglio, accusato di violazioni al codice dei beni culturali e del paesaggio.

In particolare, come si legge nel decreto di citazione diretta a giudizio,  a Don  Mario viene contestato di aver alienato, senza le relative autorizzazioni del Ministero “cedendoli ad un Compro Oro, numerosissimi pezzi di oreficeria facenti parte del cosiddetto ‘Tesoro di San Rocco’ custoditi presso la parrocchia di San Nicola di Bari” sita in Orsogna”. Beni, specifica il pm nella citazione diretta “tutti da considerarsi quali beni culturali”.

La vicenda, che all’epoca portò ad una vera e propria sollevazione dei fedeli, risale all’agosto del 2015 quando don Mario, dovendo effettuare dei lavori nella Chiesa, pensò di pagarli ricorrendo alla vendita di quegli ex voto.  Una decisione che dopo essergli costata l’affetto dei fedeli adesso gli è costata anche il processo, con la prima udienza fissata per il 13 luglio.

A scoprire la sparizione del tesoro gli stessi fedeli nel corso della tradizionale processione, quando la statua del santo uscì dalla Chiesa stranamente spoglia dei tradizionali preziosi. Commenti, bisbigli, e poi la rabbia, trasformatasi in esposto.

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