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Ospedale Chieti, Marcozzi e Di Primio: “Da Pescara sciocco campanilismo su Dea di II livello”

Ospedale Chieti, Marcozzi e Di Primio: “Da Pescara sciocco campanilismo su Dea di II livello”

CHIETI, 26 settembre – Il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Sara Marcozzi e il sindaco di Chieti Umberto Di Primio, scendono sul piede di guerra in difesa della sanità teatina, contro le richieste provenienti dalla Consulta clinica pescarese, in merito alla costituzione del Dea di secondo livello nell’ospedale del capoluogo adriatico.

Il Dea, ovvero il Dipartimento d’emergenza e accettazione, svolge funzioni di pronto soccorso e comprende varie unità operative incentrate sulla cura del paziente in area critica. E’ articolato in Dea di primo livello, che oltre alle prestazioni fornite dagli ospedali sede di pronto soccorso garantisce anche le funzioni di osservazione e breve degenza, di rianimazione e di interventi diagnostico-terapeutici di medicina generale, chirurgia generale, ortopedia e traumatologia, e cardiologia; Dea di secondo livello, che oltre alle prestazioni fornite dal Dea di primo livello assicura funzioni di più alta qualificazione legate all’emergenza, tra cui la neurochirurgia, la cardiochirurgia, la terapia intensiva neonatale, la chirurgia toracica e la chirurgia vascolare, secondo indicazioni stabilite dalla programmazione regionale.

Dopo che la Giunta regionale ha definito la strada rispetto al Dea di secondo livello funzionale Chieti-Pescara, la Consulta clinica pescarese ha provato a rilanciare, mandando su tutte le furie Marcozzi e Di Primio.

Marcozzi, che ha inviato una richiesta al presidente del Consiglio Regionale, Giuseppe Di Pangrazio, per chiedere l’audizione dei rappresentanti della Consulta di Chieti e dei diversi portatori di interesse che orbitano intorno al Policlinico teatino, afferma:

 “E’ inaccettabile lo strappo politico-istituzionale che taluni soggetti vorrebbero perpetrare in  danno dell’ospedale di Chieti. Il polo di Cardio-chirurgia da poco entrato in funzione è un fiore all’occhiello a livello strutturale e a questo si aggiunga che il presidio di Chieti è in pole-position per l’insediamento della centrale unica del 118 stante la dotazione a livello infrastrutturale dell’eliporto. Faccio inoltre presente che molti reparti ubicati presso l’ospedale di Pescara sono in prestito attraverso le convenzioni attivate dalla Facoltà di Medicina e Chirurgia, proprio nell’ottica decennale di una leale e fattiva collaborazione improntata a dare la migliore offerta sanitaria ai territori interessati, nel solo interesse degli utenti. E’ oltremodo scorretto questo passo in avanti che taluni soggetti vorrebbero fare in danno della città di Chieti e della nostra sanità”.

Infine un attacco frontale alla Consulta pescarese:

“Ricordo ai campanilisti che si stanno adoperando in queste ore per il Dea di secondo livello su Pescara che la Regione si è già espressa in merito attraverso una serie di atti, da ultimo con delibera di Giunta dello scorso 23 Maggio 2017, in cui è stato approvato il Piano di Integrazione funzionale fra i due presidi di Chieti e Pescara. Peraltro, la delibera poggia le proprie basi su un solido documento tecnico-scientifico elaborato da una commissione costituita ad Hoc nel 2016, composta da medici, tecnici, dirigenti del Dipartimento della Sanità e dai direttori generali di entrambe le Asl. Un documento che non lascia spazio a fraintendimenti sul processo di funzionalità che dovrà essere attivato fra i due presidi”.

Sulla stessa linea il sindaco Di Primio:

“In qualità di massima autorità sanitaria cittadina e rappresentante di una intera comunità chiedo al presidente del Consiglio Regionale e ai capigruppo in Consiglio Regionale di essere convocato per consentirmi di esporre le ragioni a difesa della sanità pubblica teatina e al presidente della Commissione di Vigilanza della Regione Abruzzo di riunire una specifica commissione”.

Poi il sindaco entra nel merito:

“Lo sciocco ed interessato campanilismo di taluni può danneggiare l’offerta sanitaria pubblica dell’area vasta Chieti-Pescara e, quindi, dell’intero Abruzzo. Le richieste provenienti dalla Consulta clinica pescarese in merito alla costituzione del Dela di II livello non sono né legittime né condivisibili. Giova ricordare che vi è un atto della Regione Abruzzo, approvato dal Governo nazionale, nel quale è sancita la costituzione del Dea di II livello funzionale Chieti-Pescara”.

Di Primio aggiunge:

“Se da Pescara qualcuno rivendica di poter divenire sede unica del Dea, altrettanto può fare il nosocomio teatino, sede di clinica universitaria, con un sistema di emergenza/urgenza efficiente e, con spazi idonei, con servizi tempo-dipendenti integrabili ma, soprattutto, sede dell’intero ‘polo del cuore’, del quale non soltanto il nosocomio pescarese è privo, ma è noto a tutti, nemmeno realizzabile in quella struttura”.

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