PESCARA, 6 novembre – Una provincia in cui diminuisce il numero complessivo di reati ma dove aumentano in maniera sensibile le rapine, soprattutto quelle in abitazione e ai danni di esercizi commerciali. E dove, solo nel periodo gennaio-settembre 2016, sono stati denunciati ben 5 casi di usura. A tracciare il bilancio dei reati denunciati nel pescarese negli ultimi nove mesi, rapportato con gli analoghi dati del periodo gennaio-settembre 2015, è la Questura di Pescara che parla di un “positivo e netto miglioramento del contesto globale, a fronte di una diminuzione generalizzata nonché di apprezzabile rilievo, in relazione a più fattispecie di fatti reato che sovente destano allarme sociale”.

Per la Questura, infatti, i soli dati in controtendenza sono quelli relativi ai reati contro il patrimonio, in danno di esercizi commerciali, in quanto “l’incremento del numero di rapine in abitazione si pone a confronto con una diminuzione dei furti nei luoghi di privata dimora”.

In particolare, per quanto riguarda la provincia, diminuiscono tutti i reati ad eccezione di quelli relativi ai borseggi, passati da 337  a 354 con un aumento del 5,04 per cento, ai furti negli esercizi commerciali, passati da 491 a 634 con un aumento del 29,12 e alle rapine. Per quanto riguarda queste ultime quelle in abitazione sono passate da 7 ad 11 con un aumento del 57,14 per cento, quelle negli istituti bancari da 1 a 3 con un aumento del 200 per cento, quelle negli esercizi commerciali da 27 a 38 con un aumento del 40,74 per cento.

Un monitoraggio che, come sottolinea la Questura, “consente di calibrare l’attività di prevenzione e repressione posta in campo dalla Polizia di Stato e dalle altre Forze dell’Ordine che concorrono alla tutela dell’ordine e sicurezza pubblica”. Fondamentale, al riguardo, il contributo dei cittadini.