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Pescara, omicidio Neri: interrogatori a tappeto, ascoltati i fratelli. L’amico: “Vite oscure? Tutte bugie”

Pescara, omicidio Neri: interrogatori a tappeto, ascoltati i fratelli. L’amico: “Vite oscure? Tutte bugie”

PESCARA, 15 marzo – Interrogatori a tappeto nell’ambito delle indagini sull’omicidio di Alessandro Neri, ad una settimana dal ritrovamento del suo corpo, nel fosso Valle Lunga, in zona San Silvestro a Pescara. Nel pomeriggio i Carabinieri hanno ascoltato, tra gli altri, i due fratelli del 29enne, Paolo Jr e Massimiliano, il primo rientrato da Dublino e il secondo tornato nelle ultime ore da Miami. Intanto un amico del giovane definisce “tutte bugie” le ipotesi di vite oscure e di possibili ombre su Alessandro: “Era come la linfa per le piante, fondamentale su ogni cosa, per noi amici che gli volevamo veramente bene. Ci dava la forza, la presenza soprattutto. Era sempre lì”.

GLI INTERROGATORI

I fratelli di Alessandro sono stati ascoltati dagli inquirenti con la speranza che potessero dare informazioni sul 29enne e sulle sue frequentazioni e fornire elementi utili alle indagini. Accompagnati dal papà Paolo e dallo zio, i fratelli Neri hanno lasciato il Comando provinciale dei carabinieri evitando i giornalisti e i fotografi.

PERQUISIZIONE IN CASA NERI

Stamani, intanto, i carabinieri sono tornati nella villetta della famiglia Neri, a Villa Raspa di Spoltore, alla ricerca di elementi che possano contribuire all’attività investigativa. E’ stato acquisito del materiale, tra cui un computer.

L’AMICO DI ALESSANDRO: “NON RIUSCIAMO A CAPIRE”

Ai cronisti che gli chiedono quale possa essere l’ipotesi principale, un amico del 29enne afferma che “non c’è una pista perché non può esserci, eppure è successo, ma non può esserci. Noi amici – aggiunge – parliamo sempre, ma non riusciamo a capire. Non aveva nessun problema in famiglia”.

Il ragazzo parla del delitto come “una fatalità che non possiamo capire. Uno che conosce Alessandro – sottolinea – potrebbe solo dargli un bacio in fronte e neanche uno schiaffo, mai”.

E poi aggiunge:

“Non so se conosceva il suo assassino o meno, ma se si conoscesse Alessandro non si riuscirebbe a torcergli neanche un cappello. Era una persona che non diceva mai di no, anche controvoglia. Avrebbe fatto tutto pur di rendere felice chi gli stava attorno”.

PROSEGUONO INDAGINI E ACCERTAMENTI

Le indagini vanno avanti senza sosta. Al momento, sottolineano gli inquirenti, non si esclude nessuna pista. Si scava a fondo nella vita del 29enne per capire chi e perché ce l’avesse con lui, al punto di ucciderlo con due colpi di pistola, uno al fianco sinistro ed uno in piena fronte. Proseguono anche gli accertamenti sulle due automobili dell’azienda ‘Il Feuduccio’ di Orsogna – di proprietà della famiglia Lamaletto, quella della mamma di Alessandro – sequestrate ieri dai Carabinieri, una a casa del nonno del 29enne, a Giuliano Teatino, e una nella sede dell’azienda vitivinicola. Non è escluso che per i rilievi intervenga nuovamente il Ris di Roma.

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