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Pescara, perseguita l’ex collega: arrestato stalker

Pescara, perseguita l’ex collega: arrestato stalker

PESCARA, 3 gennaio – Prima l’aveva insultato, minacciato, diffamato. Poi aveva alzato il tiro, arrivando con l’aiuto di due complici a incendiargli le tende della cucina, a dare alle fiamme l’auto dei genitori e di un suo amico, a cercare persino di ingaggiare qualcuno che esplodesse colpi di arma da fuoco contro la sua abitazione. E questo solo perché la vittima aveva deciso di troncare quel rapporto di collaborazione ed amicizia che li aveva portati ad organizzare insieme alcuni eventi cittadini. Una persecuzione terminata solo questa mattina, quando i Carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Pescara hanno arrestato il presunto stalker, un 26enne teatino, su  ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip  del Tribunale di Pescara.

Al 26enne, oltre al reato di stalking, viene contestato anche il concorso in danneggiamento.

Secondo quanto ricostruito dai Carabinieri la vicenda avrebbe avuto inizio a gennaio del 2017 quando dopo una collaborazione  relativa all’organizzazione di alcuni eventi di intrattenimento, durata alcuni mesi, la vittima aveva deciso di troncare ogni forma di collaborazione.

Una decisione che il 26enne teatino non avrebbe condiviso, iniziando a perseguitare l’ex amico e collega con messaggi e  telefonate dal tono minatorio, diffamandolo, minacciandolo, danneggiando oggetti di sua proprietà e tentando di fargli terra bruciata intorno “punendo” anche i suoi amici e parenti.

Il primo episodio, in particolare, si sarebbe verificato lo scorso 28 marzo, con il furto dello specchietto della macchina della vittima. Furto seguito dopo appena 5 giorni dal taglio dei pneumatici della stessa auto e il 16 aprile dal versamento di vernice sul mezzo.

Atti vandalici accompagnati da messaggi e lettere anonime contententi minacce di ogni tipo e ai quali, la notte dell’8 agosto, aveva fatto seguito un lancio di mattoni contro le finestre dell’abitazione del giovane. Un crescendo di violenza che solo 9 giorni dopo si era concretizzato nell’incendio, che sarebbe stato appiccato da due coindagati a piede libero del 26enne arrestato, delle tende della cucina dell’abitazione della vittima.

Atti che, così come accertato dagli investigatori, venivano puntualmente ‘rivendicati’ sul profilo Facebook dello stalker che, usando frasi sibilline, si vantava della capacità di rendere la vita impossibile alla sua vittima, alla quale in un’occasione sarebbe stata lasciata anche della polvere da sparo sulla sella della moto.

A dover far i conti con la violenza dello stalker anche i genitori del giovane, ai quali è stata incendiata la macchina, e persino i  suoi amici, uno dei quali ha dovuto subire prima il taglio dei pneumatici e poi l’incendio dell’auto.

Dopo l’arresto il 26enne è stato posto ai domiciliari.

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