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Pillon in vista della trasferta di Terni: “Andiamo a giocarcela, servono coraggio e aggressività”

Pillon in vista della trasferta di Terni: “Andiamo a giocarcela, servono coraggio e aggressività”

PESCARA, 27 aprile – E’ un Bepi Pillon particolarmente carico, quello che si presenta nella sala stampa del Poggio degli Ulivi, alla vigilia della gara-spareggio di Terni. Per gli umbri è una gara da vincere a tutti i costi, ai biancazzurri potrebbe bastare anche un pareggio. Il tecnico del Delfino, però, non fa calcoli e chiede ai suoi di andarsela a giocare. “Dobbiamo andare lì e fare la nostra partita come abbiamo fatto a Palermo – dice Pillon -. Bisogna cercare di essere propositivi, occorre affrontare la gara con coraggio, senza patemi d’animo e senza stare lì a vedere cosa succede”.

Assenti Falco, Mazzotta e Campagnaro per problemi fisici. Bovo è tornato in gruppo, ma è ancora fuori condizione. Disponibile Fornasier. Pillon non fa drammi per le assenze:

“I ragazzi stanno bene e chi gioca gioca sono sicuro che faranno bene. La continuità dei risultati è ciò che ti porta fuori da questa situazione. Dunque bisognerà cercare di fare risultato perchè sarebbe importantissimo. Non dobbiamo commettere l’errore di Vercelli, quando siamo scesi in campo i primi dieci minuti un po’ titubanti. Dobbiamo essere subito aggressivi, sappiamo che è una partita tosta, nella quale più fai pressing, più giochi e più situazioni metti in campo, e più puoi venire fuori bene da questa partita. Non possiamo assolutamente commettere questo errore, perchè daremmo a loro le motivazioni per far sì che ce la possano fare. Invece dobbiamo ribattere colpo su colpo, essere sul pezzo e non mollare mai”.

Poi il tecnico veneto si sofferma sull’avversario, galvanizzato dalla vittoria in trasferta nel derby contro il Perugia:

“Ho grande stima di De Canio, come uomo e come allenatore, e mi fa piacere che anche lui sia rientrato. Da quando è arrivato lui le cose cambiate, la squadra gioca meglio al calcio, è molto più propositiva e organizzata. E’ una squadra in salute, però lo siamo anche noi. Quindi sarà una partita molto aperta e ce la giocheremo come abbiamo sempre fatto, senza remore psicologiche perchè non è il caso. Io ho grande rispetto della squadra avversaria, ma non temo nessuno. Dobbiamo essere aggressivi e tosti, sapendo che abbiamo anche noi giocatori di qualità. Devono preoccuparsi anche loro di noi, perciò è tutta una partita da giocare. Se dobbiamo andare lì timorosi, allora possiamo stare a casa. Bisognerà essere aggressivi”.

Il sorvegliato speciale, nelle file avversarie, sarà il trequartista Luca Tremolada, elemento in grado di fornire imprevedibilità alla sua squadra e autore fino a questo momento di undici marcature:

“Tremolada non è un giocatore che ti dà un riferimento preciso, svaria a tutto campo, va dove gli pare. Quindi dovremo essere molto bravi nella pressione e sulle linee di passaggio, perché se sei corto, se sei aggressivo, se sei determinato ci arrivi. Se invece ti allunghi, allenti la pressione e li lasci giocare, diventa più difficile. E’ una partita un po’ simile a quella con lo Spezia: anche loro avevano il trequartista e a livello tattico bisognerà ripetere un po’ la partita di domenica scorsa. E’ chiaro però che Tremolada è un giocatore che ha grandi colpi e dovremo stare molto attenti”.

Il Pescara, nelle ultime gare, ha mostrato segnali di crescita. Permangono, però, anche gli errori, le pause e le incertezze. Pillon riconosce:

“Abbiamo dei momenti di pausa che ci costano caro, come è successo a Vercelli. Dobbiamo cercare di migliorare sul piano dell’attenzione, della concentrazione, della cura del particolare, che è quella che ti fa decidere la partita in un senso o nell’altro. Contro lo Spezia abbiamo commesso qualche errore, l’abbiamo rivisto, l’abbiamo valutato e cerchiamo di correggere piano piano errore su errore. Però il tempo stringe e dobbiamo cercare di essere essenziali, servono meno virtuosismi e bisogna essere più concreti quando capita l’occasione di fare gol”.

Il tecnico del Pescara ha le idee chiare sulla quota salvezza:

“Penso sia intorno ai 47-48 punti, quindi fino all’ultima partita non si molla di un secondo”.

Dubbio a centrocampo tra Machin e Coulibaly, con il primo che garantirebbe maggiore qualità in fase di manovra, e il secondo che aggiungerebbe peso specifico in fase di interdizione:

“Machin o Coulibaly? Entrambe le scelte hanno pro e contro che andranno valutati. Machin è un giocatore al quale alle volte piace un po’ troppo fare la giocata e specchiarsi. Per diventare un giocatore importante deve essere più concreto ed essenziale, soprattutto perchè siamo una squadra che ora deve salvarci. Però ha grandissimi margini di miglioramento”.

Momento difficile, invece, per l’esterno d’attacco Capone, reduce da una serie di prove incolore, culminate con la pessima gara disputata domenica scorsa:

“Contro lo Spezia Capone nei primi 10 minuti era entrato anche bene, poi si è perso un po’, ha iniziato a fare delle giocate che non gli sono venute, ha perso un po’ di sicurezza. Deve essere più tranquillo e fare cose facili, poi le giocate vengono da sole. E’ un ragazzo giovane, ha delle qualità importanti, ma deve crescere come giocatore”.

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