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Processo Sanitopoli, per Del Turco la Cassazione cancella l’associazione per delinquere

Processo Sanitopoli, per Del Turco la Cassazione cancella l’associazione per delinquere

L’AQUILA, 3 dicembre – La decisione della Corte di Cassazione è arrivata a notte fonda. E per l’ex presidente della Regione Ottaviano Del Turco e gli altri imputati nel processo della Sanitopoli abruzzese diventa un nuovo passaggio, una parziale riapertura della partita. I giudici hanno infatti disposto l’annullamento con rinvio della condanna d’appello in relazione all’accusa di associazione per delinquere.

Il resto dell’impianto ha sostanzialmente tenuto per la parte che riguarda le accuse fondate sulle dichiarazione dell’ex re della Sanità abruzzese, Vincenzo Angelini, che aveva sostenuto di aver ricevuto pressioni e consegnato tangenti proprio al Presidente della Regione. Tre i passaggi di denaro effettuati, secondo la ricostruzione dei giudici della Corte d’appello dell’Aquila. Denaro di cui però, nel corso delle tante indagini svolte, in effetti non si è mai trovata traccia.

Ora sarà la Corte d’Appello di Perugia a dover rivedere il trattamento sanzionatorio e  rideterminare la pena a carico dell’ex governatore (assistito dall’avvocato Giandomenico Caiazza) e di Camillo Cesarone e Lamberto Quarta, due degli altri imputati per cui era rimasta in piedi la contestazione di associazione per delinquere.

Del Turco era stato condannato dalla Corte d’Appello dell’Aquila a 4 anni e 2 mesi di reclusione (9 anni e mezzo in primo grado), Cesarone a 4 anni (9 anni in primo grado), e Quarta a 3 anni (6 anni e sei mesi in primo grado).

Sono state inoltre annullate senza rinvio le condanne per associazione per delinquere nei confronti di Antonio Boschetti (un anno e 8 mesi in appello), Luigi Conga e Bernardo Mazzocca (due anni e un mese in appello), per cui è intervenuta la prescrizione, per gli antri capi di imputazione, invece, anche la posizione di Conga e Mazzocca dovrà passare al vaglio dei giudici umbri.

La Corte ha inoltre dichiarato inammissibile il ricorso di Pierluigi Cosenza, assistito dall’avvocato Massimo Carosi, per il quale era intervenuta la prescrizione già nel corso del processo d’appello: il medico aveva chiesto di veder riconosciuta la propria innocenza con un’assoluzione.

Respinto anche il ricorso di Angelo Bucciarelli.

 

 

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