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Pubblicazione arbitraria di atti, assolta a Teramo la vigilessa Anna Capponi

Pubblicazione arbitraria di atti, assolta a Teramo la vigilessa Anna Capponi

TERAMO, 6 giugno – “Assolta perché il fatto non sussiste”. E’ con questa formula che il giudice Antonio Converti ha assolto, questo pomeriggio, la vigilessa Anna Capponi,  finita a processo con l’accusa di pubblicazione arbitraria di atti di un procedimento penale, con la Procura che le contestava di aver fornito al giornalista Fabio Capolla e al  blogger Giancarlo Falconi “dettagliate notizie o addirittura copia della querela da lei presentata” contro il comandante dei vigili urbani di Teramo per presunte molestie sessuali (accusa, quella nei confronti del comandante, archiviata dal gip).

Lo stesso pm di udienza ne aveva chiesto l’assoluzione ma con la formula”perché il fatto non costituisce reato”, sulla scorta della sentenza di Cassazione relativa alla medesima accusa mossa proprio al blogger al giornalista.

La vigilessa, assistita dall’avvocato Serena Gasperini, aveva sempre sostenuto di non essere stata lei a fornire le notizie che erano state poi pubblicate sul quotidiano Il Tempo e sul blog I due punti.

“Sebbene la denuncia non fosse coperta da segreto istruttorio – sottolinea il legale della donna – nel corso del processo abbiamo approfondito la vicenda e dimostrato come non fosse stata la mia assistita a fornire informazioni sulla vicenda o copia della querela”.

La vigilessa, in relazione a questo stesso procedimento penale, ne aveva subito anche uno disciplinare che, sottolinea il legale “adesso dovrà essere immediatamente archiviato”.

“E’ finito un incubo – ha commentato Anna Capponi all’uscita del Tribunale – Adesso andremo avanti nelle sedi opportune per il risarcimento del danno”.

Per la pubblicazione della notizia relativa alla querela presentata dalla vigilessa contro il comandante dei vigili erano finiti a processo, sempre con l’accusa di pubblicazione arbitraria di atti di un procedimento penale, il giornalista Fabio Capolla, che aveva scritto un articolo sulla vicenda sul quotidiano Il Tempo, sia il blogger Giancarlo Falconi che ne aveva dato notizia in un articolo su I due punti.

Condannati in primo grado  col rito abbreviato giornalista e blogger  fa sono invece stati assolti qualche mese fa, con la formula “perché il fatto non sussiste”,  dalla prima sezione penale della Corte di Cassazione. I due erano difesi dagli avvocati Giandonato Morra e Gianni Falconi.

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