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Regione, la Procura dell’Aquila apre due altri filoni di inchiesta

Regione, la Procura dell’Aquila apre due altri filoni di inchiesta

L’AQUILA, 22 febbraio – Arriva a 27 il numero degli indagati nell’ambito dell’inchiesta sul sistema appalti della Regione Abruzzo. Questo mentre si aprono due nuovi fronti investigativi, uno per una operazione immobiliare a Giulianova e uno a Teramo, sempre per una vicenda immobiliare.

C’è un nuovo indagato nell’appalto per la ricostruzione di palazzo Centi, sede della giunta regionale all’Aquila seriamente danneggiato dal sisma del 6 aprile 2009,  è il dirigente regionale del genio civile Carlo Giovani, dell’Aquil accusato di turbativa d’asta nel suo ruolo di componente della commissione amministrativa. I carabinieri del Noe hanno notificato una proroga delle indagini a lui e ai due componenti della commissione di gara, i funzionari Roberto Guetti e Silverio Salvi.

Per quanto riguarda le nuove indagini, una riguarda la vicenda di un contributo pubblico chiesto e ottenuto a Giulianova per una iniziativa immobiliare per la quale ci sarebbero state sollecitazioni nei confronti di alti rappresentanti della Regione Abruzzo, al fine di interessarsi della pratica in Sovrintendenza: sono indagati per corruzione aggravata in concorso con altri per un atto contrario ai doveri d’ufficio Giovanni Mosca, ingegnere, e Roberta Caralla, imprenditrice, proprietaria di un ristorante nel centro giuliese. Non sono stati ancora notificati avvisi di garanzia a pubblici ufficiali.

Nell’altra è indagato l’imprenditore teramano Sabatino Cantagalli, per una vicenda risalente al 2006 a Teramo: in quel periodo lo stesso era impegnato nella realizzazione del nuovo stadio della città e del confinante centro commerciale Gran Sasso.

Intanto, sono stati rinviati a venerdì prossimo l’interrogatorio di Mauro Pellegrini, dell’impresa Dipe, difeso dall’avvocato Massimo Carosi, indagato nell’ambito del filone sulla gara per la ricostruzione di palazzo Centi e a data da destinarsi dell’ex alto dirigente della Sovrindenza, ora in pensione, Berardino Di Vincenzo e del figlio Giancarlo, coinvolti nello stesso filone.

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