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Ricostruzione L’Aquila, nessun favore alle imprese dal Provveditorato alle opere pubbliche

Ricostruzione L’Aquila, nessun favore alle imprese dal Provveditorato alle opere pubbliche

L’AQUILA, 30 giugno – Nessun favore a ditte private da parte del Provveditorato interregionale alle opere pubbliche nei lavori di messa in sicurezza delle scuole nella ricostruzione post terremoto dell’Aquila. E’ stato lo stesso pubblico ministero, Stefano Gallo, a concludere con una richiesta di assoluzione per i cinque imputati, tra cui l’ex provveditore Giovanni Guglielmi e l’ingegnere Carlo Strassil.

Il procedimento è nato da uno stralcio del maxi piano di interventi da 220 milioni per la messa in sicurezza delle scuole nel cosiddetto “cratere” sismico deciso dall’allora commissario per la ricostruzione, l’ex presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi.

Inizialmente l’inchiesta contava nove indagati e l’ex provveditore Gugliemi fu colpito da obbligo di presentarsi alla polizia Giudiziaria del Comune di Roma. Strassil, titolare della società di progettazione Cra, finì agli arresti domiciliari.

 “Eravamo convinti che un processo davvero giusto non potesse che riconoscere l’innocenza dei nostri assistiti – dichiara l’avvocato Fabio Viglione, difensore di Strassil – che in un momento storico drammatico per il territorio e il Paese tutto operarono con abnegazione e per il bene comune”.

Per l’avvocato Massimo Bevere, difensore di Guglielmi:

“Oggi, finalmente, il Tribunale ha riconosciuto il merito del loro operato, facendo prevalere addirittura l’assoluzione nel merito dei fatti alla declaratoria della prescrizione”.

Nel luglio 2015 il rinvio a giudizio, con le accuse di concorso in abuso d’ufficio per Guglielmi, Strassil e per il lavoratore del provveditorato Giuliano Genitti. Strassil e Genitti erano imputati, insieme al geometra Filippo Di Giacomo, ex assessore a Barete in servizio alla direzione centrale di Roma del Provveditorato, e a Giorgio Vecchiarelli, collaboratore della società R&L, anche per il reato di falso in concorso. Al termine dell’udienza preliminare era caduta l’accusa di turbativa d’asta e finita prescritta quella di irregolarità dei subappalti. Per altri 4 indagati, inoltre, era stato dichiarato il non luogo a procedere. Oggi è arrivata l’assoluzione per tutti gli altri.

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