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Rischio frane, l’Abruzzo al terzo posto in Italia

Rischio frane, l’Abruzzo al terzo posto in Italia

L’AQUILA, 20 marzo – L’Abruzzo è la terza regione in Italia, dopo Valle d’Aosta e Campania, per la percentuale di territorio con massimo rischio frane, attestato sul 5,8%.

E’ quanto emerge dalle elaborazioni che il Cresa ha svolto sulla base dei dati pubblicati dall’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) nel Rapporto 2015 sul dissesto idrogeologico in Italia.

Nelle aree a massimo rischio è presente il 2,8% della popolazione regionale, il 2,2% delle imprese (per entrambi il riferimento è al Censimento 2011), e il 6,6% dei beni culturali. Tali percentuali risultano tutte superiori alle corrispondenti percentuali italiane (rispettivamente 0,8%, 0,6% e 2,1%) e pongono l’Abruzzo ai primissimi posti delle relative graduatorie nazionali (secondo per la popolazione, quarto per imprese, terzo per beni culturali).

La situazione più problematica è quella della provincia dell’Aquila: le aree con pericolosità molto elevata registrano i maggiori valori percentuali (7,0% del territorio, 6,2% della popolazione, 4,8% delle imprese). Riguardo ai beni culturali, invece, è Teramo che presenta il peso più elevato (11,0%) che la pone al terzo posto nella graduatoria delle province italiane.

Nel territorio regionale non sono presenti aree classificate con pericolosità da frana media mentre quelle con pericolosità da frana moderata (P1 cioè il livello minimo di pericolosità) rappresentano il 4,3% della superficie abruzzese e ricomprendono l’1,4% della popolazione, l’1,0% delle imprese e l’1,6% dei beni culturali. Le aree di attenzione rappresentano il 3,8% del territorio (2,8% in Italia), lo 0,7% della popolazione lo 0,5% delle imprese e l’1,1% dei beni culturali.

Il resto del territorio regionale (76,9%) risulta non classificato come soggetto a pericolosità da frana.

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