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Riserva del Borsacchio, le associazioni ambientaliste contro il Comune

Riserva del Borsacchio, le associazioni ambientaliste contro il Comune

ROSETO, 12 novembre – Il Comune chiede di tornare a gestire “integralmente e pienamente” la riserva del Borsacchio e le associazioni ambientaliste alzano le barricate sostenendo la necessità che il commissario straordinario, nominato nel dicembre del 2015, arrivi a fine mandato, fissato per fine 2017. E questo a fronte dei risultati ottenuti dal commissario dopo anni di immobilismo da parte delle amministrazioni che si sono succedute.
“Tutti sappiamo quanti positivi risultati abbia prodotto in soli pochi mesi questa “gestione straordinaria”, costata alla collettività assolutamente niente, dato che il commissario nominato dalla Regione ha chiesto espressamente di non essere pagato per lo svolgimento di tale incarico, accettato a titolo meramente gratuito – scrivono le associazioni –  In meno di un anno il Commissario, dopo anni di polemiche, abbandono e inerzia, con la sua dinamica e competente attività di gestione, ha fatto sì che la Riserva organizzasse, tra la primavera e l’estate di quest’anno, decine di iniziative che hanno visto la partecipazione di migliaia di persone, adottando numerose delibere consultabili sia sul sito ufficiale del Comune di Roseto che su quello della Riserva stessa”.

Un cambiamento di prospettive a fronte del quale le associazioni si chiedono come mai il Comune non voglia accettare la collaborazione del commissario, lasciandogli portare a termine il suo mandato.

“Perché opporsi alla condivisibile scelta della Regione Abruzzo di commissariare l’Ente per porre fine a tanti anni di colpevole inerzia amministrativa? – chiedono le associazioni – La classe politica rosetana dovrebbe riconoscere che se la Riserva del Borsacchio non è mai diventata operativa, ciò è accaduto esclusivamente per sue responsabilità. Probabilmente la Riserva del Borsacchio è l’area protetta regionale di cui la politica si è maggiormente occupata. E i risultati si vedono: in oltre 11 anni (la legge che ha istituito la Riserva risale al 2005!) non è stato fatto nulla, nonostante la Regione abbia dato al Comune di Roseto cospicui finanziamenti sottratti alle altre riserve regionali già operative”.

All riguardo Wwf, Italia Nostra e Legambiente sottolineano come per anni le uniche iniziative prese per la riserva siano state proprio quelle delle associazioni ambientaliste e dei comitati locali.

“Con l’arrivo del commissariamento – concludono –  qualcosa si era finalmente messo in moto: ora che si vuole fare?”.

Una situazione a fronte della quale le tre associazioni, insieme al Comitato Riserva Naturale Regionale Guidata Borsacchio hanno chiesto al sindaco di Roseto  un incontro urgente per un confronto sul tema.

Il commissario straordinario, Fabio Vallarola, era stato nominato dalla Regione  a fine dicembre 2015 in virtù del fatto che il Comune di Roseto, in quanto comune capofila, non aveva mai provveduto alla piena attuazione dell’articolo 69 della legge finanziaria regionale del 2005 che istituiva la Riserva naturale e indicava una serie di prescrizioni a carico dell’ente per l’avvio della gestione. Tra i compiti che la legge affidava al Comune di Roseto c’era anche l’elaborazione, entro 90 giorni dalla pubblicazione della legge,” di un progetto pilota di gestione finalizzato all’occupazione di disoccupati e inoccupati avvalendosi di associazioni di protezione ambientale, di consulenti, di società cooperative, del Corpo Forestale, dell’Università e dell’istituto zooprofilattico Caporale”.

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