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Scuole e terremoto, a Montorio gli insegnanti scrivono a Mattarella. A Campli si affittano i Musp

Scuole e terremoto, a Montorio gli insegnanti scrivono a Mattarella. A Campli si affittano i Musp

MONTORIO, 3 febbraio – Una lettera al presidente della Repubblica Sergio Mattarella per chiedere un suo intervento sia in merito alla realizzazione del nuovo polo scolastico sia per l’arrivo, quanto prima, dei Musp richiesti dal Comune. Ad inviarla, questa mattina, una quarantina di docenti dell’istituto comprensivo Montorio-Crognaleto, chiuso a tempo indeterminato per via del terremoto e anche per la paura ì, alimentata dalle dichiarazioni della commissione Grandi Rischi, di un collasso della diga di Campotosto in caso di forti scosse.

“Dopo i momenti di insicurezza e grande apprensione vissuti nei giorni scorsi  e dovuti alle forti scosse di terremoto, al lungo blackout e all’eccezionale nevicata che con gli oltre due metri di neve ha messo in ginocchio il nostro Abruzzo, troviamo soltanto ora la forza di rivederci e di scriverti con il cuore in mano queste righe – scrivono i docenti – Siamo innanzitutto madri e padri, dopo insegnanti, lavoratori e cittadini di un paese, Montorio al Vomano, su cui incombe ora un grande rischio: il collasso della diga di Campotosto.Campotosto, che è il secondo bacino artificiale d’Europa con i suoi 300 milioni di metri cubi d’acqua, si trova proprio sulla nostra testa, sulla testa dei nostri figli e dei loro nonni, a pochi chilometri in linea d’aria da noi. La Commissione Grandi Rischi, che nel 2009 rassicurò L’Aquila, qualche giorno fa ha detto chiaramente di attenderci una scossa di magnitudo elevata compresa fra 6 e 7 con conseguente rischio di collasso della diga di Rio Fucino, che è una delle tre dighe che formano il lago2.

Ed anche se, successivamente, lo stesso presidente della Commissione Grandi Rischi aggiustando il tiro aveva assicurato che non esisteva un rischio immediato per la diga, la paura ha ormai preso il sopravvento con la maggior parte dei cittadino di Montorio scappati verso la costa.

“I pochi rimasti, stanno faticosamente e lentamente cercando di riconquistare la propria vita. Ma, caro Presidente, capisci bene che non è facile. Qui le scuole sono ancora chiuse, perché i nostri sindaci Gianni Di Centa e Giuseppe D’Alonzo lottano insieme a noi per la sicurezza di tutti – continuano i docenti – La nostra comunità è coesa e pronta a risollevarsi dallo stato di sconforto in cui si trova. Ancora una volta, anche questa volta, non si arrende. Ci siamo passati. Abbiamo sopportato i doppi turni a scuola, siamo stati in grado di modificare abitudini didattiche, rivoluzionare spazi e tempi, così come i nostri alunni sono stati sorprendentemente capaci di adattarsi a tutto con non poche rinunce. Siamo riusciti a chiudere un trimestre impervio, dopo ben tre terremoti che hanno tenuto chiuso a lungo le scuole, per rientrare fiduciosi dopo le vacanze di Natale pronti a ripartire”.

Una speranza, quella di ricominciare a vivere, cancellata dalle scosse del 18 gennaio, con gli indici di vulnerabilità delle scuole troppo bassi per garantire la sicurezza di studenti e docenti in caso di forti scosse.

“Caro Presidente, anche tu come padre e nonno dei nostri bimbi, capisci bene che non c’è più tempo per la burocrazia e le tante parole dei politici di turno. Qui abbiamo bisogno di scuole sicure. E  ti meraviglierà sapere che  Montorio ha fermo, ingessato nelle maglie burocratiche, un progetto per la realizzazione di un nuovo polo scolastico già finanziato all’indomani del terremoto de L’Aquila – concludono i docenti – I soldi ci sono, i terreni per la costruzione sono stati già acquistati dall’amministrazione, ora manca una procedura veloce e d’urgenza. Per questo, ci affidiamo a Te, ma anche e soprattutto per avere nel frattempo, in tempi celeri, dei moduli ad uso scolastico provvisori, perché diritto allo studio e diritto alla sicurezza siano garantiti simultaneamente, con assoluto rigore. Presidente,  che la nostra voce e gli echi delle risate dei nostri bimbi non restino confinati tra le nostre vallate, di qua dal Gran Sasso del nostro amato Abruzzo”.

Intanto, mentre a Montorio gli insegnanti scrivono a Mattarella a Campli il sindaco Pietro Quaresimale denuncia come la maggior parte dei comuni del teramano sia stata abbandonata e annuncia la volontà, se i Musp non dovessero arrivare, di affittarli autonomamente salvo poi chiedere il rimborso delle spese sostenute a Governo e Regione. 

“In modo autonomo e senza alcun sostegno da parte di Governo e Regione, provvederemo a noleggiare dei  Musp disponibili sul territorio nazionale che abbiamo già individuato – tuona il primo cittadino – In seguito, ci riserviamo di intraprendere un’azione di rivalsa nei confronti di Governo e Regione per ottenere il rimborso delle risorse impegnate nel noleggio dei Musp”.

Ad oggi a Campli sono state riaperte quasi tutte le scuole, dopo la certificazione dell’agibilità da parte dei tecnici della Protezione Civile, mentre resta chiusa la scuola secondaria ‘N. Palma’, dichiarata inagibile per i danni subiti a causa dell’ultimo terremoto con gli studenti ospitati nell’edificio  scolastico di Castelnuovo di Campli, in via Carrese  dove seguiranno le lezioni dalle 13  alle 18.

“Spiace doverlo costatare – continua il sindaco – ma anche il Comune di Campli, così come altri Comuni della Provincia di Teramo, è stato lasciato completamente solo dal Governo e  dalle altre istituzioni sovraordinate, nella gestione del problema scuole. Ringrazio la Protezione Civile Nazionale per i controlli effettuati da lunedì su tutti gli edifici scolastici del nostro Comune”.

Sempre in tema di sicurezza scolastica questa mattina il sindaco di Teramo Maurizio Brucchi ha incassato la disponibilità del commissario Vasco Errani ad un polo scolastico nell’area dello stadio a Piano D’Accio.

Nel corso dell’incontro Brucchi ha infatti illustrato al commissario straordinario la situazione di difficoltà vissuta oggi dal comune in merito alle scuole, sottoponendo alla sua attenzione il progetto relativo ad un polo scolastico da realizzarsi in un’area già di proprietà del Comune, polo che potrebbe ospitare aule per 850 alunni, oltre ad una palestra e ad una mensa.  Un’alternativa al mancato arrivo dei Musp, con il sindaco che ha già fatto avere alla struttura guidata da Errani tutta la documentazione necessaria a valutare il progetto.

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